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AGRICOLTURA IN CRISI: MANCA MANODOPERA PER LA RACCOLTA DELLE OLIVE

In Puglia squilla l’allarme di Coldiretti che mette in guardia contro la concorrenza proveniente dall’estero

C’era da aspettarselo, dopo le poco confortanti notizie in proposito dei mesi scorsi: in calo in Puglia la forza lavoro nelle campagne con gli occupati che diminuiscono del -3,8%, con le difficoltà maggiori nel settore olivicolo per mancanza di manodopera da impiegare nella raccolta delle olive.

E’ quanto afferma Coldiretti/Puglia, sulla base del rapporto/Bankitalia del mese scorso sull’economia regionale della Puglia che segnala una perdita di occupati nel settore agricolo nel primo semestre 2023, anche se in recupero rispetto al calo di oltre il 10% registrato nel primo trimestre. Nelle campagne servono – sottolinea la Coldiretti regionale – figure specializzate come i trattoristi, i serricoltori, i potatori e tecnici dell’agricoltura 4.0 per guidare droni, leggere i dati metereologici ed utilizzare gli strumenti informatici ma anche raccoglitori per le verdure, la frutta e la vendemmia.

Non vanno dimenticati, però, i nuovi sbocchi occupazionali offerti dalla multifunzionalità che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche alle attività ricreative, fino all’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti.

In realtà nelle campagne è richiesta tra l’altro manodopera sempre più specializzata, in quanto i cambiamenti climatici hanno spinto la rivoluzione digitale con oltre sei aziende agricole su 10 (64%) su dieci che hanno adottato almeno una soluzione di agricoltura 4.0 dai droni ai robot, dai sensori ai gps, dalle piattaforme satellitari all’internet delle cose per combattere il clima pazzo, salvare l’ambiente, aumentare la produttività e contenere i costi.

Per dirla tutta, nelle campagne pugliesi viene occupato Il 10’% del totale nazionale dei lavoratori agricoli non comunitari, laddove viene prodotto nei campi e nelle stalle da mani straniere quasi 1/3 del Made in Italy a tavola, con 22.314 lavoratori provenienti da tutto il mondo che hanno trovato regolarmente occupazione in agricoltura. Si tratta di un fabbisogno da colmare in Puglia anche con un decreto flussi aggiuntivo, previsto peraltro dalla legge, in Puglia dove – sottolinea la Coldiretti – un prodotto agricolo su quattro viene raccolto da mani straniere con più di 36mila lavoratori provenienti soprattutto da Romania, Albania, Marocco, Senegal, Bulgaria, Polonia e Nigeria che sono impegnati nei campi e nelle stalle.

Ma è importante anche il nuovo sistema di prestazioni di lavoro occasionale a tempo determinato introdotto nella Manovra finanziaria dal Governo che porta una rilevante semplificazione burocratica per facilitare l’avvicinamento dei cittadini italiani al settore agricolo. Possono accedervi pensionati, studenti, disoccupati, percettori di Naspi, reddito di cittadinanza, ammortizzatori sociali e detenuti ammessi al lavoro all’esterno, purché nei tre anni precedenti non siano stati operai agricoli.

Al lavoratore, per concludere, saranno inoltre garantite le stesse tutele (contrattuali, previdenziali, assistenziali, ecc.) previste per gli occupati operai a tempo determinato con esenzione sulla retribuzione da ritenute fiscali.