Sarà inaugurato oggi, alle 18, in via Bux mini museo, l’antico presepe a sagome di San Marco in Lamis risalente alla fine dell’ottocento. Durante le festività natalizie la realizzazione del presepe è ed era di obbligo. Essendo difficile procurarsi le statue a tutto tondo era più facile fare i presepi a silhouette detti anche bidimensionali o a sagome dipinte. Le sagome dipinte erano utilizzate anche per altre ricorrenze religiose. I cantastorie ambulanti oltre ai teli dipinti per accompagnare il canto e la narrazione utilizzavano anche le sagome, sia per narrare avvenimenti di fede che per avvenimenti della vita civile.
Le sagome che sono state recuperate, opere di artisti locali, sono della chiesa del Purgatorio, della Chiesa Madre e della chiesa di Santa Maria delle Grazie. Queste ultime sono state restaurate una prima volta da Nick Petruccelli e una seconda volta dall’architetto Corvino.
Si ritiene che le sagome di S. Maria delle Grazie siano state realizzate dal pittore milanese Natale Penati, chiamato a San Marco a dipingere la volta della chiesa. Il contesto del luogo, nel pieno centro storico della città, è anche per richiamare l’attenzione e la valorizzazione del patrimonio urbano che nonostante cenni di modernizzazione conserva la sua struttura originaria.
La sagoma del santo Francesco, padre del Presepio, che sarà presente nel presepe, vuole anche riaffermare il ritorno alle origini e rivivere la notte di Betlemme anche nel 2023. Inoltre, San Francesco ci richiama alla tutela ambientale e ci ricorda le parole del Santo Padre Francesco che ha scritto nella Laudate Deum: «Gli sforzi delle famiglie per inquinare meno, ridurre gli sprechi, consumare in modo oculato, stanno creando una nuova cultura».