E’ l’impresa discografica dell’anno. Non è la prima volta che il direttore ripercorre queste Sinfonie (lo fece con la Dresden) ma questa prova, nell’anno che precede il 2° centenario del compositore, è più matura e consapevole, mai dimostrativa. E comprende anche le due opere non «ufficializzate»: quella in fa minore e la n.o in re minore.
Sembra inoltre che Thielemann si sia liberato del mito della vecchia tradizione tedesca alla Klemperer. O meglio, l’ha decisamente aggiornato con un suono più agile e moderno, che non rinuncia alla profondità ma la colloca in un passo sinfonico più vivo.
kekko pennelli