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DIRETTIVA BOLKENSTEIN/ PER I BALNEARI È COMINCIATA LA BATTAGLIA DELLE CONCESSIONI, L’ITALIA È A RISCHIO INFRAZIONE

Sulle concessioni balneari entro la giornata odierna il Governo nazionale dovrà dare una risposta all’Unione europea che ha sollecitato il nostro Paese ad applicare la Direttiva Bolkenstein sulla concorrenza. In dirittura d’arrivo in mancanza di riscontri motivati la procedura di infrazione.

L’argomento è tornato nuovamente alla ribalta. Il governo sostiene infatti che la percentuale di spiaggia libera (in Puglia abbiamo oltre 800 chilometri) sia pari al 67% contrariamente al dato fornito da Ispra che si limita ad un 29% di litorale libero su tutte le coste italiane.

Nella documentazione che l’Italia invierà a Bruxelles la promessa di una legge di riordino del settore cheprevede-rà anche gare pur di porre rimedio alla mancata emanazione dei decreti attuativi del ddl sulla Concorrenza approvato dal governo Draghi.

“Solo con un approccio realistico riusciremo a tutelare efficacemente il patrimonio costiero italiano e le imprese sane che, con i loro servizi, lo valorizzano e lo salvaguardano” aveva detto l’estate scorsa il vicepresidente della Regione Puglia e assessore al Demanio, Raffaele Piemontese, intervenendo al Tavolo interregionale degli Assessori al Demanio marittimo.

“La decisione del Governo nazionale di effettuare un monitoraggio dei dati delle concessioni demaniali marittime e mapparle per dimostrare che la risorsa non è scarsa e che, quindi, non sarebbe applicabile la Direttiva Bolkestein del Parlamento europeo su concorrenza e libera circolazione dei servizi -aveva sottolineato Piemontese – rischia di ingenerare false aspettative nei concessionari balneari, da troppo tempo esposti a incertezze e ai quali vanno, invece, date risposte concrete dopo anni dì rinvìi e di soluzioni non definitive”.

“Dobbiamo assumerci la responsabilità politica di elaborare e approvare una legge organica che salvaguardi la categoria e non rimandi a soluzioni che creano solo ulteriori incertezze sul futuro”. Legge che non è stata approvata e che lascia ancora tutto in alto mare.