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MAFIA DEL GARGANO – DOLCI E TORTE IN CARCERE PER «FESTEGGIARE» L’OMICIDIO DI GIROLAMO PERNA

Il particolare è emerso in processo per mafia in corso a Foggia grazie alle rivelazioni di un collaboratore di giustizia —–

Torte e dolci in carcere per «festeggiare» l’omicidio di Girolamo Perna. E’ una delle rivelazioni emersa in una delle udienze del processo “Omnia Nostra”: un’inchiesta che nel dicembre del 2021,  portò all’arresto di oltre 30 persone accusate a vario titolo di estorsioni, traffico di droga, rapina, ricettazione e favoreggiamento all’associazione mafiosa.
Nell’ottobre dello scorso anno ci sono state le prime condanne per 19 imputati che avevano scelto di essere giudicati con il rito abbreviato. A Foggia si sta svolgendo il processo per chi ha scelto di essere giudicato con il processo ordinario. Alla sbarra sodali del clan Lombardi-Ricucci-La Torre, federato con quello di Vieste facente capo a Marco Raduano. Secondo quanto emerse dalle indagini il sodalizio mafioso sarebbe nato sulle ceneri delle famiglie che un tempo controllavano il  Gargano e gli affari illeciti, grazie alla scalata nei vertici di altri personaggi della criminalità organizzata del promontorio con l’obiettivo di controllare non solo Manfredonia, ma anche Mattinata e, soprattutto, Vieste.
Ruolo importante nel processo è quello dei pentiti che stanno ricostruendo gli episodi più cruenti della guerra di mafia che negli ultimi anni ha caratterizzato il Gargano. Pentiti non solo foggiani ma anche appartenenti ad altre organizzazioni criminali come Andrea Romano, un tempo legato alla Sacra Corona Unita. Parlando con i magistrati Romano ha illustrato la guerra a Vieste tra Marco Raduano, il boss latitante dal febbraio del 2023 e Girolamo Perna, detto “Peppa Pig”. Una guerra che si concluse con l’omicidio di Perna, assassinato a Vieste il 26 aprile del 2019. Ed è stato proprio Romano a raccontare cosa accade nel carcere di Voghera dove condivideva la cella con Liberantonio Azzarone, nipote di Raduano. Romano disse di aver appreso dell’omicidio di Perna quando «festeggiarono in carcere”. “Azzarone – ha proseguito Romano – comperò dolci e torte. Mi disse che era arrivata la volta buona e poi la sera gli dissero del decesso e cominciarono a festeggiare. Mandarono dolci a tutti».

corrieredelmezzogiorno