Sulla valutazione della risposta dell’Italia sul dossier balneari «non esiste un termine legale entro il quale la Commissione può agire e passare alla fase successiva. Quindi faremo un’analisi attenta, prendendoci il tempo necessario». «Parallelamente stiamo cercando un dialogo con le autorità italiane per trovare una soluzione concordata compatibile con la legge europea».
Lo ha detto Johanna Bernsel, portavoce della Commissione UE per le questioni di mercato interno. «Allo stadio attuale della procedura d’infrazione non c’è una scadenza legale per agire o decidere». Si lavorerà dunque senza assilli. «Abbiamo appena ricevuto la lettera dall’Italia, e la analizzeremo molto attentamente».
Di fronte all’assenza di tempi legali stabiliti, non è escluso che la Commissione possa prendersi tempistiche politiche, rimandando la decisione a dopo le elezioni europee (6-9 giugno).
Anche perché, interrogata in merito, la vicecapo del servizio dei portavoce dell’esecutivo comunitario, Arianna Podestà, non risponde né in un senso né nell’altro. “La lettera è appena stata notificata, dobbiamo esaminarla e non possiamo dire adesso quali saranno i prossimi passi”.
Non viene dunque escluso che il pronunciamento dell’UE sulle concessioni balneari in Italia possa slittare a dopo le elezioni.