Tutti accusati a vario titolo di traffico e spaccio di droga, detenzione illegale di anni, furto in un albergo, ricettazione e incendio d’auto. Le indagini di Dda e carabinieri sfociarono in 19 arresti tra l’agosto 2018 e l’ottobre 2019.
Tra i condannati ci sono anche il boss Marco Raduano, ergastolano quarantenne al vertice dell’omonimo clan coinvolto nella guerra di mafia locale, latitante dal 24 febbraio 2023 quando evase dal carcere di Nuoro dove scontava 19 anni per traffico di droga aggravato dalla mafiosità, cui sono stati inflitti ora ulteriori 4 anni, 4 mesi e 20 giorni; e il suo braccio destro Gianluigi Troiano, pure latitante dall’11 dicembre 2021, quando fuggi dall’abitazione di Campomarino dove scontava ai domiciliari 9 anni per traffico di droga, cui sono stati inflitti 16 mesi. La sentenza è stata pronunciata dai giudici della terza sezione della corte d’appello di Bari al termine del processo iniziato il 7 marzo del 2023.
In primo grado, verdetto pronunciato il 19 ottobre 2021 nel giudizio abbreviato con conseguente sconto di un terzo delle pene, il giudice per le udienze preliminari di Bari assolse un imputato e ne condannò 22 a 121 anni di reclusione complessivi. Dai 23 imputati si è poi scesi ai 21 del giudizio di secondo grado; il sostituto procuratore generale nell’udienza del 12 luglio scorso aveva chiesto 21 condanne a complessivi 120 anni di carcere, con pene da 10 mesi a 14 anni di reclusione. Tra i 21 condannati ci sono anche 3 pentiti: Orazio Lucio Coda, Danilo Pietro Della Malva e Giovanni Surano.
Blitz in due fasi quello denominato “Neve di marzo”, coordinato dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari e condotto dai carabinieri. Il primo atto ci fu il 7 agosto 2018 quando la Dda firmò 4 decreti di fermo nei confronti di altrettanti viestani tra cui il boss Marco Raduano poi condannato in via definitiva a 19 anni; e Gianluigi Troiano, condannato in via definitiva a 9 anni. Il prosieguo delle indagini sfociò il 23 ottobre 2019 nel secondo atto del blitz con l’esecuzione di 15 ordinanze cautelari firmate dal gip del Tribunale di Bari.
Al termine delle indagini basate su intercettazioni e sulle rivelazioni di collaboratori di Giustizia arrivate anche a processi in corso, la Dda chiese il rinvio a giudizio di 23 persone accusate a vario titolo di 235 capi d’imputazione per fatti del 2017/2018: traffico di droga con l’aggravante della mafiosità contestato solo ad alcuni imputati;
220 episodi di spaccio principalmente di cocaina, ma anche di hashish e marijuana; 5 contestazioni di detenzione e porto illegale di armi; furto di olio, latte e un trapano da un noto hotel di Vieste per un bottino di alcune migliaia di euro; ricettazione e incendio d’auto. I giudici hanno disposto la sospensione dei termini di carcerazione preventiva per tutti gli imputati sottoposti a misura cautelare per il tempo necessario per scrivere le motivazioni della sentenza, che saranno depositate entro 90 giorni.
GLI IMPUTATI SONO TUTTI VIESTANI
“ La sentenza del processo d’appello “Neve di marzo” (tra parentesi la sentenza di primo grado) per 21 imputati quasi tutti di Vieste: Marco Raduano, 39 anni, Vieste, latitante: 4 anni, 4 mesi e 20 giorni (3 anni e 4 mesi per armi, furto in un albergo, riciclaggio d’auto, assoluzione da un’imputazione di spaccio);
Liberantonio Azzarone (33): 21 anni e 10 mesi in continuazione con una precedente condanna, assolto da un’accusa di armi e spaccio (5 anni e 4 mesi per armi, spaccio, incendio; assoluzione da spaccio);
Gianluigi Troiano (30 anni), latitante: Conferma (1 anno e 4 mesi per ricettazione auto; assoluzione da spaccio);
Marco Langi (26): 7 anni e 2 mesi (10 anni e 4 mesi);
Orazio Lucio Coda (33), pentito: 12anni e 2mesi (18anni);
Danilo Pietro Della Malva (36), pentito: 6 anni e 8 mesi (8 anni);
Giovanni Surano (38), pentito: 4 anni e 8 mesi (5 anni e 4 mesi);
Davide Carpano (31 ): 8 anni e 8 mesi (12 anni);
Francesco Paolo De Vita (28): 5 anni (6 anni, 8 mesi e 20 giorni);
Giovanna Grilli (26), Monte Sant’Angelo: 3 anni (3 anni, 5 mesi e 20 giorni);
Michele De Vita (26): 10 mesi (2 anni, 8 mesi e 20 giorni);
Vincenzo Langi (44): Conferma (1 anno e 4 mesi);
Nicola Monacis (24): 8 anni (10 anni, 10 mesi e 20 giorni);
Giuseppe Lorusso (24): 7 anni (12 anni, 6 mesi e 10 giorni);
Antonello Scirpoli (31): Conferma (2 anni, 2 mesi e 20 giorni);
Gianmichele Ciuffreda (35): 3 anni e 5 mesi (4 anni e 1 mese);
Daniele Cotugno (36): 1 anno, 5 mesi, 10 giorni (2 anni e 4 mesi);
Gabriele De Vita (23): Conferma (1 anno);
Marco De Vita (28): Conferma (10 mesi e 20 giorni);
Pasquale Pio Di Fiore (36), Carpino: conferma (2 anni, 2 mesi e 20 giorni);
Stefano Langi (39): 3 anni (assolto da incendio d’auto).
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