Sono una cinquantina gli agricoltori che da questa mattina stanno manifestando con i propri mezzi agricoli alla periferia di Foggia, così come sta avvenendo in altre zone d’Italia.
Alla base della protesta le politiche comunitarie che – riferiscono gli agricoltori riuniti in comitato spontaneo – starebbero mettendo in ginocchio tutto il comparto.
Un gruppo di agricoltori aderenti al comitato è stato ricevuto dal prefetto di Foggia Maurizio Valiante.
“Tra le nostre proposte – ha detto un manifestante – c’è soprattutto la salvaguardia del made in Italy. E’ necessario proteggere i nostri porti dalle importazioni selvagge sia dal punto di vista qualitativo sia quantitativo. Abbiamo bisogno di una moratoria per le aziende agricole che hanno subito danni anche da calamità naturali e una riduzione delle accise per il carburante”.
“Siamo in qualche modo costretti – ha spiegato un altro agricoltore – al caporalato. Se spendiamo per la produzione di un ettaro di terreno 3 euro e la grande distribuzione ce ne fa recuperare 2 o 3, come facciamo ad andare avanti? E’ garantito il reddito dell’operaio, della grande distribuzione, ma il nostro reddito e i nostri diritti non vengono garantiti”.
Il sit in pacifico, sostengono gli agricoltori, andrà avanti ad oltranza perchè “anche a livello nazionale c’è attenzione verso la problematica che non è solo nostra ma dell’Italia intera”.