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IL SUPERLATITANTE RADUANO VERRÀ ESTRADATO NEI PROSSIMI GIORNI PER TORNARE IN CARCERE. ORA MIRINO SU RONALUMI, FRATEPIETRO E GESUALDO

«Lo prenderemo», assicurò il capo della Dda di Bari, il procuratore Roberto Rossi, parlando nel luglio scorso in commissione antimafia della «quarta mafia d’Italia», definizione che ingloba Società foggiana, mafia garganica, criminalità organizzata cerignolana. Parola mantenuta dopo l’arresto di Marco Raduano, 40 anni, boss viestano al vertice dell’omonimo clan, ergastolano inserito nell’elenco dei primi 10 ricercati italiani e nell’elenco dell’Europol, catturato in Francia dopo quasi un anno: fuggì dal carcere di Nuoro il 24 febbraio 2023.

 Con lui è stato arrestato anche Gianluigi Troiano, 31 anni il prossimo marzo, viestano, catturato a Granada in Spagna mentre ritirava un pacco proveniente dall’Italia: era ricercato dall’11 dicembre 2021 quando evase dagli arresti domiciliari a Campomarino, in provincia di Campobasso, dove scontava una condanna a 9 anni e 2 mesi per traffico di droga.

In attesa dell’estradizione in Italia dei due latitanti garganici, le indagini sono ora concentrate sui «fiancheggiatori» che hanno consentito a Raduano di lasciare la Sardegna dopo la rocambolesca fuga dal supercarcere di Nuoro e di sistemarsi a Bastia in Corsica, e a Troiano di raggiungere addirittura la Spagna.

Non è escluso che i due possano aver beneficiato dell’aiuto di cosche di altre organizzazioni maliose (il Gargano in passato sarebbe stato una meta protetta per numerosi latitanti calabresi) per la sistemazione all’estero fino a quando non sono arrivati gli uomini delle forze dell’ordine italiane coordinate dal Direzione distrettuale antimafia di Bari.

Arresti importanti come sottolineato dall’associazione antiracket di Vieste, la prima organizzazione della provincia di Foggia che ha denunciato, portato alla sbarra e fatto condannare (anche in appello) numerosi esponenti della mafia garganica che taglieggiavano le imprese del territorio, soprattutto quelle del settore turistico.

«Manifestiamo le nostre più sentite congratulazioni alle forze dell’ordine e ad ogni singolo uomo che ha partecipato alle brillanti operazioni di cattura dei 2 latitanti garganici Raduano e Troiano. Il pentitismo, il lavoro straordinario della magistratura, importantissime operazioni di rilevanza nazionale ed internazionale come queste, evidenziano, in maniera incontrovertibile, una rinnovata attenzione alla nostra terra. Il Gargano intero è immensamente grato a chi, con scrupolosa dedizione e grandi sacrifici quotidiani, è costantemente impegnato nella tutela di questo meraviglioso territorio», si legge in ima nota ufficiale dell’associazione Antiracket di Vieste.

Dopo l’arresto di Raduano e Troiano sono tre i latitanti della provincia di Foggia ancora ricercati: da tre anni è ricercato Olinto Bonalumi, foggiano, 64 anni, specializzato in assalti ai caveau. Ed ancora Vincenzo Fratepietro, 57 anni, cerignolano, inseguito da due ordinanze in carcere legate a blitz contro narcotrafficanti: «Cocktail» del 16 marzo 2023 contrassegnato da 23 provvedimenti di cattura a Cerignola, e «Game over» del 24 luglio successivo a Foggia con 82 arresti. Infine Leonardo Gesualdo alias «il vavoso», ritenuto un affiliato al clan Moretti della «Società foggiana» e indicato dai pentiti come un killer che «sa sparare». In primo grado il 31 ottobre del 2023 è stato condannato a 12 anni per mafia nel processo «Decimabis» dal Tribunale di Foggia.

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