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FOGGIA/ UNA VISITA MEDICA IN SOLI 42 SECONDI: FINISCE IN PROCURA IL CASO COMMISSIONI INVALIDI

Inviata ai magistrati la relazione degli ispettori Nirs. La verifica sugli atti della Asl ha fatto emergere anche l’esistenza di nomine multiple.

La Procura di Foggia ha aperto un fascicolo sul caso del mancato rinnovo delle commissioni invalidi e sulle possibili irregolarità derivate dal mancato rispetto dei regolamenti regionali.

È l’effetto della trasmissione ai magistrati penali della relazione predisposta, per conto del Nucleo ispettivo della sanità, da un ex sottufficiale della Finanza che a partire dalla scorsa estate ha esaminato gli atti della Asl Foggia: le nove commissioni, scadute nel 2020, operano tutt’ora in proroga perché la procedura di rinnovo (partita solo nel 2021) è stata annullata lo scorso anno, e la procedura prevista dal nuovo bando (pubblicato a settembre) non è ancora stata completata.

Il caso è stato sollevato attraverso gli esposti del consigliere regionale foggiano Antonio Tutolo, che si è rivolto anche alla Corte dei conti segnalando il possibile danno erariale collegato con le nomine multiple di medici e segretari. La relazione predisposta dal Nirs ha confermato quanto segnalato da Tutolo, facendo emergere numerose violazioni.

Non solo medici che per un certo periodo hanno fatto i presidenti (seppur a turno) di tre commissioni, ma anche la convocazione di sedute con più di 45 pazienti (il limite massimo consentito): in alcuni casi si è arrivati anche a 138 pazienti convocati in una seduta di tre ore, con un tempo pari a 41 secondi per ciascun caso.

Il caso è stato sollevato attraverso gli esposti del consigliere regionale foggiano Antonio Tutolo, che si è rivolto anche alla Corte dei conti segnalando il possibile danno erariale collegato con le nomine multiple di medici e segretari. La relazione predisposta dal Nirs ha confermato quanto segnalato da Tutolo, facendo emergere numerose violazioni. Non solo medici che per un certo periodo hanno fatto i presidenti (seppur a turno) di tre commissioni, ma anche la convocazione di sedute con più di 45 pazienti (il limite massimo consentito): in alcuni casi si è arrivati anche a 138 pazienti convocati in una seduta di tre ore, con un tempo pari a 41 secondi per ciascun caso.

I medici spiegano che il superamento dei 45 casi a seduta è dovuto alla possibilità, prevista dalla normativa, che il paziente non si presenti e quindi che l’esame avvenga solo sulla base della documentazione medica: dunque – dicono – c’è tempo per tutti. Ma siccome il compenso viene erogato sulla base del «caso definito» (10 euro per il pre­sidente, 8 per i componenti e 4 per il segretario, con e una maggiorazione di 6 euro per le visite do­miciliari), l’aumento dei casi ha un ovvio riflesso economico.

 Considerando pure che spesso il sin­golo paziente «vale doppio», perché insieme all’in­validità. c’è pure la pratica relativa alla legge 104. Da qui i «compensi d’oro» riscontrati in almeno un caso, per quanto di per sé legittimi: l’unico limite posto dal regolamento regionale per la retribu­zione dei medici dipendenti Asl è infatti che l’at­tività delle commissioni avvenga fuori dal nor­male orario di lavoro.

Sarà dunque la Procura a stabilire se siano stati commessi reati. La relazione dell’ispettore Nirs ipotizza l’abuso d’ufficio per le nomine multiple (che servono a riassegnare il posto dei medici che vanno in pensione, al posto di rifare il bando) e per le proroghe illegittime delle commissioni: visti i ritardi nell’avvio della procedura e il successivo annullamento, l’ultimo rinnovo da parte della Asl è quello avvenuto con il bando del 2016 (portato a termine nel 2017 con scadenza giugno 2020). C’è poi un’ipotesi di truffa allo Stato per via di alcune commissioni che risultano convocate allo stesso orario in due posti diversi distanti decine di chi­lometri. Ma si tratta, ovviamente, di segnalazioni che dovranno trovare riscontro.

Va anche detto, comunque, che dopo la segna­lazione di Tutolo e l’annullamento del bando lan­ciato nel 2021 dal suo predecessore Vito Piazzolla, il dg Antonio Nigri ha lanciato una nuova pro­cedura in cui si limita fortemente la possibilità di utilizzare esterni (i medici di base e gli altri convenzionati potranno essere solo se non ci sono abbastanza medici dipendenti) e si prevede che gli uscenti possano essere rinnovati soltanto in com­missioni diverse da quelle in cui hanno operato fino ad oggi. Un evidente segnale di cambiamen­to.

gazzettamezzogiorno