Secondo i dati elaborati da pugliapromozione, in testa ci sono Lecce e Melendugno e vanno bene anche Bari e provincia, con in testa Monopoli. Male Peschici: «tutta colpa dei pochi voli dal Gino Lisa di Foggia».
La tendenza è abbastanza netta: vanno bene le città del Salento (con a capo Lecce e Melendugno), ma anche Bari e provincia registrano un’impennata di consensi (Monopoli è tra i leader della crescita). Arretra, invece, la provincia di Foggia e soprattutto il mare del Gargano che è sempre stato ai vertici internazionali dell’appeal. È quanto emerge dai dati rielaborati da Pugliapromozione per l’anno appena concluso (con un raffronto anche rispetto al periodo pre Covid). Si tratta di una classifica che considera l’incremento, in valore assoluto, delle presenze – ovvero le notti vendute – registrate nelle singole località.
Lecce in testa con oltre 87 mila presenze
Lo scorso anno, rispetto all’anno precedente, la realtà che ha fatto segnare un maggior incremento è Lecce con oltre 87 mila presenze (mentre gli arrivi sono cresciuti di 31.429 unità) seguita da Melendugno e Monopoli. Per la città del gasdotto Tap i timori di una fuga dei turisti si sono rivelati infondati: in un anno si sono registrati quasi 67 mila pernottamenti in più rispetto al 2022.
La regina della Puglia è Monopoli che ha incrementato di 53 mila presenze (e 20 mila arrivi). Seguono due capoluoghi come Bari e Foggia con nel mezzo San Giovanni Rotondo. Ancora: vanno bene Gallipoli, Polignano a Mare e Mattinata (rispettivamente con 37 mila, 36 mila e 35 mila presenze in più). Ampliando il periodo del confronto (2023 con il 2019, l’anno pre Covid) il balzo più corposo è di Bari con quasi 122 mila notti in più.
Le altre città in classifica
In seconda posizione c’è sempre Monopoli che rafforza il ruolo di leader del turismo di mare (e non solo): altre 113 mila presenze. Terzo gradino per Ostuni che resta sopra i 107 mila pernottamenti in più. Seguono Ugento (che tuttavia lo scorso anno ha subito una brusca frenata), Porto Cesareo e Gallipoli.
Fin qui le aree con trend in aumento. Ma ci sono state comunità in flessione. Anche sensibile.
È il caso Peschici che, nel raffronto 2023-2022, mostra una perdita di oltre 63 mila presenze. Come già anticipato pessimo risultato per Ugento (meno 63 mila notti), Vieste (quasi 40 mila in meno). Con riferimento al pre Covid è sempre Peschici a far segnare il risultato peggiore (meno 61 mila) seguita da San Giovanni Rotondo (meno 35 mila) e Otranto. In quest’ultimo caso c’è un fenomeno contrastante: da un lato si riducono le notti trascorse negli esercizi ricettivi (meno 34 mila), ma dall’altro cresce il numero di turisti (di 8.125 arrivi).
I motivi del successo e dell’arretramento
«Questi dati non ci sono stati comunicati – commenta Angelo Annese, sindaco di Monopoli -, ma se confermati sono la testimonianza numerica di un ottimo lavoro di programmazione. L’ufficio turistico procede in sintonia con gli operatori di settore perché crescere ci rende orgogliosi, ma vigliamo stabilizzare i buoni risultati con la qualità dei servizi riservati a cittadini e turisti».
Monopoli fa parte di un’area che è sempre più a vocazione internazionale. Ma è anche spinta dalla voglia di collaborazione fra istituzioni. «Siamo fortunati – conclude Annese – perché la natura ci ha dato un territorio bellissimo e abbiamo il dovere e l’onere di valorizzarlo. Ciò vale per tutta l’area che chiamiamo Costa dei Trulli, una zona che da Mola di Bari tocca Ostuni e l’entroterra con Alberobello, Noci, Conversano, Fasano».
Opposta la situazione nella provincia di Foggia. «L’estate 2023 – attacca Gino Notarangelo, presidente della Federalberghi Foggia – non è andata bene e la mancanza di crescita nell’area turistica del Gargano comincia dal 2016, in coincidenza con il cambio dei vertici di Pugliapromozione. C’è una flessione di 132 mila presenze al 2023 (meno 3,2%).
Anche sul Gargano, come nell’intera Puglia, il prodotto turistico trainante è il mare e il mercato italiano, da sempre il nostro principale riferimento, l’anno scorso ha scelto altre destinazioni».
Nel mirino finisce anche la strategia di Aeroporti di Puglia sullo scalo «Gino Lisa»: «Sembra che abbiano cancellato dalla loro agenda il nostro aeroporto che, turisticamente, rappresenta quello del Gargano. La strategia di puntare su un vettore che ha fatto solo destinazioni italiane (poche) non ha pagato e ha posizionato il “Gino Lisa” all’ultimo posto della classifica nazionale per coefficiente di riempimento degli aeromobili (33%)».
corrieredelmezzogiorno