In questo avvincente percorso nei primi mesi del mio mandato come Sindaco di Vico del Gargano, ho maturato una profonda consapevolezza. Oggi, più che mai, sono convinto che per amministrare realtà periferiche come la nostra, sia fondamentale guardare lontano e sognare un po’. Questa visione è l’unico faro che può guidarci in una sfida epocale che vede i nostri territori esposti a un emorragico calo demografico e a una qualità della vita sempre più bassa.
Guardare al territorio, comprenderne i limiti e sfruttare appieno quanto ancora rimane delle sue potenzialità è la strada che dobbiamo percorrere. Le potenzialità risiedono ancora nell’agricoltura! Nel territorio di Vico, così come in tanti altri paesi del Gargano, possiamo ormai riconoscere una preziosa risorsa agricola: gli uliveti, l’ultimo baluardo dello storico paesaggio agrario del Gargano. Il resto è andato perduto per sempre. Possiamo fare qualcosa per preservare e valorizzare questa preziosa eredità? Io credo di sì.
Vico del Gargano, trae ancora oggi risorse dagli alberi d’ulivo piantati duecento/trecento anni fa dai nostri avi, un’eredità che è nostro dovere preservare e garantirne la continuità. Nel territorio che amministro, immerso in un mare di boschi che avanzano, si conservano ancora circa mille ettari di secolari uliveti, molti dei quali sono autentici monumenti verdi. Questo patrimonio contribuisce in modo significativo a definire il paesaggio, rappresentando un elemento cruciale per l’identità economica e culturale della nostra terra.
Fin da ottobre scorso, la mia amministrazione lavora incessantemente per dotarsi di uno strumento in grado di affrontare concretamente il problema. Il settore agricolo delle realtà come quella del Gargano, a mia conoscenza, non è mai stato oggetto di uno studio approfondito, né tanto meno di un adeguato governo. È giunto il momento di rimediare a questa grave “distrazione”. Perciò, stiamo sviluppando un Piano strategico di recupero e valorizzazione della secolare olivicoltura di Vico del Gargano, un percorso lungo che coinvolgerà diverse strategie (storia, archeologia, arte, gastronomia, nutraceutica, cosmesi), per rivitalizzare economicamente il settore e contrastare l’abbandono progressivo che minaccia di inselvatichire sempre di più il nostro territorio (avanzata di boschi, cinghiali, degrado del paesaggio).
Stiamo per formalizzare la costituzione di un tavolo tecnico per la redazione di questo piano, coinvolgendo anche ricercatori dell’Università di Foggia. Abbiamo delineato alcune idee strutturali fondamentali su cui il piano dovrà lavorare: una Scuola dell’olio (formazione di alti speciali del settore), un Museo dell’olio (restauro funzionale del trappeto Maratea con ripristino della tecnica tradizionale di molitura) e a una formazione permanente per i nostri olivicoltori. L’obiettivo è produrre oli di alta qualità, unica strada per sostenere il reddito dei nostri “eroici” olivicoltori, sempre meno motivati.
Tuttavia, un piano per sua natura ha bisogno di promozione, condivisione e sostegno. Con questa premessa, faccio appello a tutte le forze economiche, imprenditoriali (Confindustria, Camera di Commercio), istituzionali (Ente Parco del Gargano, Provincia, Regione) e alle categorie di settore (Coldiretti, CIA Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri).
Vi chiedo di condividere e sostenere questa nostra avventura, perché il piano di cui vogliamo dotarci ha bisogno di partner. Si tratta di una prima esperienza politico-programmatoria che intende dirigere lo sguardo verso l’agricoltura e il territorio del nostro amato Gargano. Attraverso lo studio, la ricerca e un percorso di pianificazione, sono certo che sarà possibile individuare una soluzione adeguata.
Confido in un vostro positivo riscontro, consapevole che insieme possiamo costruire un futuro più sostenibile e prospero per la nostra comunità e per le generazioni future.
Il sindaco Raffaele Sciscio