Una vergogna. Sono molti, troppi anni, da quel lontano settembre del 2014, quando il Gargano venne flagellato da eccezionali piogge che devastarono campagne, strade, e provocarono due morti.
Fra i tanti danni della piena d’acqua, il cedimento di un ponte sul ruscello Asciatizzo per raggiungere le campagne intorno Canneto. Una frazione agricola del prezioso territorio vichese, uno dei luoghi più caratteristici.
La strada che scende da Vico del Gargano e costeggia il complesso di Santa Maria Pura, lungo il ruscello e i resti di un antico mulino ad acqua, è sbarrata da due grossi massi che impediscono il passaggio sul ponte dissestato”, denuncia un cittadino del posto.
“I lavori per la sistemazione sono di competenza del Consorzio di Bonifica del Gargano”, ricorda. “Un Ente assente, sotto l’occhio non proprio benevolo di centinaia di agricoltori, delle commissioni tributarie, del comune di Vico del Gargano, della Corte dei Conti. Puntuale nell’invio di cartelle per il pagamento di un tributo di cui si ignora la pratica natura. Da una veloce lettura del PianoTriennale 2022-2024 risulta l’individuazione dì aree soggette a dissesto idrogeologico, per le quali è stata effettuata una prima valutazione dei rischio, della pericolosità di inondazioni, della pericolosità geomorfologica e delle aree soggette a rischio idrogeologico, di stabilire le priorità di intervento”, spiega.
“Nelle delibere del consiglio di amministrazione dell’Ente nell’anno2023, non abbiamo trovato traccia di messa in sicurezza del ponte di Canneto e della viabilità rurale, in conseguenza degli eventi eccezionali verificatesi nel settembre 2014 in agro di Vico del Gargano”, prosegue.
“Ad oggi, resta l’impossibilità di raggiungere le campagne di Canneto, le continue proteste degli agricoltori, il silenzio decennale sulla vicenda. Si riaccende però il dibattito sulla concreta utilità di tenere in vita un consorzio lontano dal mondo agricolo. Un chiaro segnale per l’assessore regionale all’Agricoltura e Riforma Fondiaria Donato Pentassuglia”, conclude l’autore della denuncia.
michele angelicchio