L’affondo del piemontesiano contro il viestano: “Lei non rappresenta la discontinuità con Gatta”, La replica stizzita.
Doveva essere una formalità l’insediamento del nuovo consiglio provinciale a poco più di due settimane dalle elezioni per il rinnovo dell’organo di Palazzo Dogana, ma si è trasformato in una querelle politica tutta in seno alla maggioranza, tra il consigliere eletto col Partito democratico Leonardo Cavalieri, sindaco di Troia, e il presidente Giuseppe Nobiletti.
Il piemontesiano ha accusato il viestano di aver accentrato su di sé tutti i poteri della Provincia e di non aver rappresentato la discontinuità col predecessore di centrodestra Nicola Gatta.
Affermazioni forti, dunque, che hanno animato la prima assise dei nuovo consiglio provinciale e che hanno confermato lo strascicò dei dissapori creatisi tra Pd e Nobiletti durante la campagna elettorale per le provinciali proprio a causa della decisione di quest’ultimo di presentare una propria lista alle urne, oltre che per altri motivi.
Eppure, nel discorso di apertura, ieri mattina il presidente della Provincia di Foggia ha chiesto agli eletti “massima collaborazione” per il nuovo biennio amministrativo.
Lo ha fatto dopo aver illustrato le funzioni di Palazzo Dogana: “Un ente depotenziato rispetto al passato e, come affermato dall’Upi, con meno della metà delle risorse cui avrebbe diritto in base al proprio fabbisogno, ma che ha in capo a sé alcune competenze fondamentali che impattano sulla vita dei cittadini, come gli edifici scolastici, le strade, e le autorizzazioni ambientali che determinano l’economia della nostra provincia, soprattutto sul versante dei ciclo dei rifiuti e delle rinnovabili”.
Gestire la manutenzione ordinaria e straordinaria di 139 immobili scolastici, molti dei quali di dimensioni rilevanti, e una rete stradale di circa 2.700 chilometri per la Provincia di Foggia oggi diventa complicato avendo a disposizione per tali servizi solo un terzo dei 43 milioni di entrate proprie, come raccontato ai neo consiglieri dal presidente dell’ente.
Dopo aver illustrato il dettaglio delle entrate e ricordato anche altre linee di finanziamento per progetti specifici su cui Palazzo Dogana può contare, come ad esempio il Cis Capitanata di contiana memoria da ben 200 milioni di euro, risorse terze allocate su alcuni ponti e strade e qualche finanziamento regionale, Nobiletti ha auspicato “la riforma delle Province di cui si parla tanto, per integrare le competenze dell’ente ma soprattutto per attribuirgli nuove risorse che diano risposte cittadini”.
“Abbiamo davanti due anni complicati”, ha concluso il presidente nel suo discorso ai consiglieri. “Dovremo fare del nostro meglio, mi aspetto da voi la massima collaborazione nell’interesse generale, da parte mia c’è grande disponibilità, la mia porta è sempre aperta”, ha rassicurato gli eletti Nobiletti.
“Da lei non abbiamo ascoltato alcuna parola in merito al ruolo fattivo che dovrebbero avere i consiglieri provinciali”, ha esordito per tutta risposta il sindaco di Troia. “Un ruolo che già è marginale ma diventa assolutamente nullo se il presidente non dà agli stessi consiglieri un peso politico. Ed oggi purtroppo non abbiamo ascoltato nulla di tutto questo. Lei, presidente, doveva rappresentare la discontinuità rispetto al suo predecessore ma stiamo apprendendo che non lo è, perché lei ha accentrato su di sé tutti i poteri istituzionali della Provincia. E a venti giorni dalle elezioni, da lei non siamo stati neppure convocati per essere ascoltati in merito alle nostre idee per costruire una provincia diversa. Daremo la massima collaborazione a quest’ente”, il monito finale del rappresentante dei gruppo dem, “solo quando conosceremo il ruolo effettivo che verrà attribuito ai consiglieri di quest’assise. Lo dico a prescindere dal posizionaménto politico di ognuno di noi. Siamo stati eletti dagli amministratori e abbiamo l’obbligo di svolgere un ruolo per il nostro territorio provinciale, e lei, presidente, nella sua funzione deve attribuircelo. Altrimenti saremo meri controllori, così come ci consente la legge, al fine di verificare se gli atti e ciò che succede all’interno di un’amministrazione provinciale possa essere legato sul filo della legittimità”.
Nobiletti, allora, ha replicato: “Mi era stato detto di non interloquire direttamente con voi consiglieri ma con il segretario provinciale del Pd (Pierpaolo d’Arienzo, ndr), cui – ho chiesto udienza da un pò di giorni e di cui sto ancora aspettando risposta.
Chi di quest’assise ha già ricoperto il ruolo di consigliere provinciale sotto la mia presidenza sa che con me non è la stessa cosa del mio predecessore Gatta, sa che per me ogni consigliere ha una grande dignità, cosa che in precedenza ho dimostrato attribuendo un ruolo ai consiglieri di maggioranza, in piena armonia con i partiti di riferimento: abbiamo dato a tutti un ruolo ben specifico e tutti si sono sentiti parte integrante di questa squadra. Sono assolutamente favorevole”, ha continuato Nobiletti rivolgendosi ai dem, “ad attribuirvi un ruolo collaborativo e non di mero controllore.
L’ho fatto nella precedente consiliatura e lo farò anche in questa. Gli asti della campagna elettorale vanno messi da parte, ora bisogna collaborare per il bene dei territorio. Se poi mi dite che non devo interloquire con il segretario del Pd ma direttamente con voi, appena finito il consiglio provinciale andiamo a parlare in una stanza. Ho fatto i passi istituzionali corretti, che tutti dovrebbero fare. Ora sto spettando indicazioni da voi e sarò pronto a fare la mia parte come ho sempre fatto, non capisco neanche i toni polemici di questa uscita”, ha concluso stizzito.
Sono intervenuti, tra gli altri, consegnando a Nobiletti massima disponibilità a collaborare, anche gli unici due consiglieri d’opposizione, Berardi (FI) e Accettulli (Fdl). Il resto del nuovo consiglio è composto dai 10 eletti di maggioranza: Di Pumpo, Cavalieri, Palmieri e Mangiacotti (Pd); Dal Maso, Valentino, ieri assente, Di Paola (Nobiletti Presidente); Ciruolo, De Maio, Dei Vecchio (Con).
l’attacco