Mezzogiorno di fuoco all’assemblea provinciale degli iscritti M5S nella Sala Rosa del Palazzetto dell’Arte di Foggia.
A rendere piccante la reunion è stato, su tutti, l’intervento ‘guastafeste’ di Mariateresa Bevilacqua, “voce critica dopo tanti elogi”, firmataria insieme ad altri attivisti del Gargano di una lettera aperta al vetriolo, indirizzata al presidente Giuseppe Conte.
È stata protagonista di un vibrante scontro con il coordinatore provinciale, Mario Furore, pronto a schivare eventuali bordate dei dissidenti.
“Non so se siamo venuti ad un comitato politico o a un’assemblea che mancava da troppo tempo”, ha esordito l’avvocato, consigliera comunale di Vieste dal 2016 al 2021. Ha ripercorso la campagna elettorale “ferocissima” contro Nobiletti, attuale presidente della Provincia di Foggia, sostenuto dal M5S.
“Nel corso di 5 anni sono stata vessata in ogni modo, e la cittadinanza mi è testimone, non me la sono sentita di avallare le decisioni del Movimento in relazione sia al sostegno a Nobiletti sia alla lista del presidente. Abbiamo sempre fatto risultare il Movimento prima forza politica a Vieste e adesso – avverte – non so se sarò in grado di garantire il medesimo risultato alle Europee, perché ho una seria difficoltà, comprensibile, nel fare una campagna elettorale insieme al sindaco Nobiletti”.
Ha parlato anche a nome di “altri attivisti della provincia”, ha puntualizzato in premessa, in particolare di Vieste come lei, Rodi Garganico, Vico del Gargano, Manfredonia, e Monte Sant’Angelo “che reclama da più di otto mesi la formazione del gruppo territoriale”.
Le proposte che ha portato all’attenzione del notaio e padre dello statuto, il deputato Alfonso Colucci, peraltro originario di Cerignola, ricalcano le criticità già prospettate nella lettera e riguardano aspetti sollevati anche da altri attivisti nel corso dell’assemblea: considerano riduttiva la missione del Gruppo Territoriale chiamato a lavorare sui progetti, chiedono di rivedere il numero minimo per la formazione del gruppo e di stabilire termini più certi per la certificazione, e poi invocano l’espressione dell’indirizzo politico locale.
Il discorso è scivolato sul piano personale quando ha presentato la proposta relativa alla scelta da parte degli iscritti dei coordinatori a livello regionale e provinciale.“Il rischio è quello della capitalizzazione dei consensi per il raggiungimento di obiettivi personali come la rielezione. È giusto che, se dalla provincia ci fossero altri due o tre candidati, partano con le armi completamente spuntate, a fronte della possibilità che ha l’onorevole Furore di stare in una continua campagna elettorale?”.
Dopo l’attacco frontale, il coordinatore provinciale ha mantenuto i nervi saldi. “Avete il mio numero di cellulare, in questi mesi non mi avete mai chiamato e non mi avete mai proposto un confronto, anzi avete preferito fare un comunicato stampa contro il coordinamento, quando io non ho mai negato la possibilità di un confronto de visu”, ha replicato l’europarlamentare Mario Furore, che non si è fatto cogliere di sorpresa.
Si è detto dispiaciuto perché, secondo lui, per Nobiletti ne fa “una battaglia personale”. Poi è partito al contrattacco: “Perché, se ritieni di operare una politica contro Nobiletti – ha detto rivolgendosi all’ex consigliera in platea -, non sei riuscita nemmeno dopo cinque anni in Consiglio comunale a fare una lista o a candidarti a Vieste? Evidentemente, il tuo lavoro non è stato così proficuo, tale da ragionare ad una offerta politica in antitesi. E poi il tuo atteggiamento così respingente non ci sta permettendo in questo momento di radicarci a Vieste. Dici che hai difficoltà a fare campagna elettorale alle Europee, ma sei la prima che sui social definisce Conte ‘un grande attore’, oppure dici che Vannacci è un modello politico di riferimento a cui ispirarsi, e allora mi chiedo se voterai la Lega”. Ha letto pubblicamente il post e il commento ad una intervista “in cui Vannacci parla di vaccini, guerra, lobby e contro i gay: queste sono cose contrarie ai principi del Movimento 5 Stelle”, ha affermato strappando applausi.
Lo scambio di battute è andato ben oltre la fisiologica dialettica interna, ma nel confronto sembra abbia prevalso il coordinatore provinciale, con la risposta pronta.
A sdrammatizzare è stato il notaio del Movimento 5 Stelle: “La considero un’espressione di passione politica”, ha detto a margine del battibecco. Ha difeso il coordinatore provinciale: “Se gira facendo campagna elettorale ben venga, perché vogliamo che sia rieletto”.
Gruppi territoriali e alleanze sono stati i temi più gettonati dell’assemblea. “Allearci ci costa – ha ammesso Furore – ma, governando, riusciamo a realizzare i punti del programma senza mai perdere di vista i nostri principi, che sono la stella polare”.
“Noi non siamo disposti a scendere a patti a tutti i costi”, ha ricordato il coordinatore regionale Leonardo Donno a proposito delle alleanze. E non le manda a dire anche al PD, a proposito della ‘pulizia’ nei partiti: “Si liberasse delle zavorre”.
È stato un momento di ascolto. Costruttiva la proposta della referente Giovani M5S di San Giovanni Rotondo, Diletta Marinacci, che ha lanciato l’idea di creare una rete provinciale del network giovani, sulla scorta dell’esperienza in altre province.
I referenti dei Gruppi Territoriali chiedono più autonomia e a qualcuno sta un po’ stretta la clausola che vieta la candidatura ai rappresentanti.
I gruppi territoriali sono “luoghi di scambio e di incontro – ha ricordato l’onorevole Colucci – Non vogliamo che diventino uno strumento elettorale, travisando le previsioni statutarie. Il gruppo territoriale non può e non deve diventare un luogo di potere”, ha concluso.
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