La Regione versa ogni anno 30 milioni nelle casse della Osmairm, il centro di riabilitazione guidato dai familiari.
Gianfranco Lopane, assessore al Turismo della Regione Puglia, lo ribadisce: nel suo doppio ruolo di membro della giunta regionale e amministratore della società Armonia Immobiliare che si occupa dei servizi di cucina e lavanderia del centro di riabilitazione Osmairm di Laterza – la cui rappresentante legale è la suocera Maria Luisa Paciulli, mentre l’amministratrice è la moglie Clemy Pentassuglia – non si sostanzia alcun conflitto d’interessi. Dunque, nessun problema, a sentire l’assessore, vi sarebbe nella coesistenza e dei due ruoli. Pur tenendo conto che a versare circa 30 milioni di euro all’anno nelle casse di Osmairm, in virtù della convenzione con il Servizio sanitario nazionale, è proprio la Regione Puglia nella cui giunta Lopane siede al fianco di Michele Emiliano.
«Chi ha fatto scoppiare la parentopoli?», si chiede l’assessore. «La mia società – incalza Lopane – eroga servizi a diversi clienti, tra cui anche Osmairm. Il conflitto d’interessi non ha nulla a che fare con la mia attività privata, peraltro nella salda considerazione che le cause di incompatibilità rispetto all’incarico politico che ricopro sono regolate da precise norme di legge che definiscono il concetto stesso di legalità e che, per converso, hanno escluso l’esistenza di qualsiasi conflitto d’interessi a me riferibile rispetto alla mia candidatura prima e dopo l’elezione».
Sta di fatto che il delicato argomento sollevato nei giorni scorsi dal Corriere e ripreso da altre testate giornalistiche, non è passato inosservato agli occhi degli organi inquirenti, particolarmente vigili in questo passaggio dell’indagine avviata, com’è presumibile, per fare luce sui rapporti tra Osmairm, Regione e Asl di Taranto. Le indagini sono dirette dal sostituto procuratore Lucia Isceri. All’esame degli inquirenti anche i servizi pubblicati dal Corriere nei giorni scorsi.
Mercoledì della scorsa settimana, oltre cinquanta militari del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Taranto si sono presentati contemporaneamente in tutte le sedi di Osmairm, dove hanno acquisito una notevole quantità di documentazione e identificato il personale in servizio su ordine del sostituto procuratore titolare dell’inchiesta. Secondo quanto è dato sapere, le Fiamme gialle hanno raccolto e fatto confluire nel fascicolo d’indagine della Procura di Taranto documentazione fiscale, contabile e contratti che si riferiscono ad un arco temporale compreso tra il 2017 ed oggi.
Con la giunta regionale e il governatore in persona al centro delle polemiche a causa degli scossoni provocati dalle inchieste che hanno travolto l’assessora Anita Maurodonoia, poi dimessasi, e Alfonsino Pisicchio, ex assessore di Emiliano, poi nominato commissario dell’Arti, l’Agenzia regionale per la tecnologia e l’innovazione, incarico abbandonato solo qualche ora prima dell’arresto (ai domiciliari), la vicenda di Lopane rischia di tramutarsi nell’ennesima grana per il presidente. Emiliano, esortato dalla segretaria del Pd, Elly Schlein a riplasmare la giunta facendosi guidare da criteri improntati alla moralità e tenendo fuori dai giochi i trasformisti, ha chiesto tempo per trovare la quadra.
Intanto Lopane, esponente politico di Con (movimento che sostiene il governatore Michele Emiliano), contesta il fatto che la notizia del suo presunto conflitto di interessi, a suo avviso, sia stata accostata impropriamente al blitz della Guardia di Finanza nelle sedi di Osmairm. «L’operazione dei finanzieri nelle strutture Osmairm – chiarisce – non ha in alcun modo riguardato la mia società di servizi». E ancora: «Non trovo un nesso plausibile salvo quello di voler indirettamente condizionare scelte politiche da parte di chi è chiamato ad assumerle in un momento delicato. Comprendo perfettamente l’importanza del giornalismo come strumento essenziale di democrazia e confronto di idee e opinioni e nutro il massimo rispetto per la professione giornalistica», conclude Gianfranco Lopane, che, tuttavia, considera il caso «del tutto inesistente e privo di qualsiasi contenuto di illegittimità». Intanto, le indagini su Osmairm proseguono. E non sono escluse altre, clamorose novità.
corrieredelmezzogiorno