Sono in corso le attività di validazione delle certificazioni per l’assegno di inclusione. Lo assicura la ASL Foggia. Individuati i referenti dei vari servizi, ad oggi, le attività risultano, in gran parte, in via di conclusione. Con la circolare n. 623 l’INPS, ai fini del riconoscimento del beneficio dell’assegno di inclusione, ha reso disponibile il servizio denominato “Validazione delle certificazioni ADI”.
Attraverso questo, le ASL possono validare le dichiarazioni rese dai cittadini, relative alla certificazione attestante le condizioni di svantaggio e l’inserimento nei programmi di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali, come previsto dall’art. 2 del Decreto Legge n. 48/2023.
È bene chiarire che, ai fini del riconoscimento del beneficio dell’Assegno di Inclusione da un punto di vista sanitario, la persona deve soddisfare due requisiti: trovarsi in condizioni di svantaggio; essere titolare del percorso clinico di cura e di “presa in carico” da parte del Servizio
Sanitario e di un programma di cura e assistenza denominato PAI.
La condizione di svantaggio, necessaria ai fini dell’Assegno d’inclusione, è riconosciuta esclusivamente agli utenti che vengono inseriti nel percorso di cura definito “presa in carico”. Un percorso di trattamento integrato per coloro che presentano bisogni complessi e che necessitano di una valutazione multidimensionale e di interventi da parte di profili professionali differenti. Sono esclusi da tale riconoscimento i modelli di assistenza che riguardano la “Collaborazione/consulenza” e la “Assunzione in cura”.
Il compito del referente della ASL è esclusiva-mente di validare l’autocertificazione del richiedente, qualora contenga tutta la documentazione richiesta, senza alcuna interpretazione discrezionale. La ASL di Foggia rassicura che sta lavorando in maniera costante e attenta per garantire sostegno e cure adeguate alle persone che si trovano in condizioni di fragilità.