C’è voglia di avviare la stagione estiva, ma la «spinta» dei ponti lunghi del 25 aprile e dell’1 maggio non è ancora forte. Anzi, l’abbassamento improvviso delle temperature ha rallentato l’afflusso di turisti di prossimità.
Le strutture, invece, sono pronte per partire con gli affari, anche se il clou inizierà tra un paio di settimane in concomitanza con l’aumento delle temperature. «La situazione – afferma Massimo Salomone, coordinatore della sezione Turismo di Confindustria Puglia – è un po’ a macchia di leopardo, ma comunque in linea con l’andamento dello scorso anno. A Bari, grazie alla convegnistica, c’è un indice di riempimento delle strutture dei nostri associati che va dal 45 al 60 per cento della disponibilità.
La speranza è che per la prima giornata di maggio vi siano prenotazioni last minute così da rinforzare i ricavi. A Taranto l’occupazione si aggira tra il 40 e il 55 per cento dei posti, mentre va meglio a Lecce dove la percentuale sa le tra il 50 e il 65. Questo grazie alle occasioni offerte dalla città d’arte.
Bene anche del strutture della Valle d’Itria, mentre sul Gargano c’è il peso di villaggi, campeggi e residence che non sono ancora aperti.
Cosa va bene? Sicuramente c’è la presenza di gruppi organizzati in provenienza dall’estero. È il caso di turisti statunitensi, canadesi, brasiliani e francesi».
Differente la lettura di Giancarlo De Venuto, presidente regionale di Assoturismo-Confesercenti – che opera nel Salento. «No sta andando molto bene – chiarisce De Venuto – perché purtroppo il clima nell’ultima settimana è cambiato.
Si è passati dai trenta gradi a poco più di dieci in poco tempo. L’affluenza nelle strutture è del 50 per cento poco meno dello scorso anno. Ma è solamente una questione di condizioni climatiche e speriamo che non il caldo si tomi a buoni affari. La voglia non manca. Dieci giorni fa qualcuno, nelle località di mare, ha azzardato un’apertura anticipata ed è finito con il dover accendere il riscaldamento. Discorso a parte per gli arrivi esteri: i gruppi organizzati ci sono e crescono regolarmente».
Paradossalmente chi non attende la bella stagione è il settore dei lidi. «In Puglia il 40 per cento delle strutture – aggiunge Antonio Capacchione, presidente nazionale del Sib – ha deciso di aprire già dalla scorsa settimana quando c’è stato un assaggio di estate.
Questo significa che i lidi resteranno in servizio anche con la ristorazione. Ci aspettiamo un mese di maggio dai grandi risultati».
Intanto grandi affari arrivano dalle strutture in campagna. «Sono oltre 10 mila i pugliesi – secondo Coldiretti – che hanno scelto di trascorrere il 25 aprile in agriturismo che offre l’opportunità di fare la tradizionale scampagnata lontano dalle città senza rinunciare alla comodità e alla protezione dal maltempo. Brindisi, Bari e Foggia tra le province più gettonate per la vacanza».
“Dal pranzo sul plaid con i piedi sull’erba, all’agri-aperitivo a bordo piscina o tra i filari, fino alle degustazioni sotto gli ulivi monumentali o sulle balle di fieno – spiega Antonio Baselice, presidente di Terranostra Puglia – i nostri agriturismi si sono preparati ad accogliere gli ospiti sia del turismo di prossimità che i vacanzieri esteri con ogni cura, sempre più desiderosi di buon cibo cucinato dai cuochi contadini, di verde, paesaggio e dell’accoglienza familiare. Parliamo di 950 aziende presenti in Puglia che si sono attrezzate anche con l’offerta di alloggio e di posti completi”
corrieredelmezzogiorno