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TURISMO – ARRIVI STRANIERI, A FARE MEGLIO (PURE DI VIESTE) SONO MONTE, MATTINATA, SAN GIOVANNI ROTONDO

Per tasso di internazionalizzazione sono prime a livello provinciale la città di San Michele, la “farfalla bianca del Gargano” e la città di San Pio. La media regionale pugliese è pari ai 30%.

Le strategie efficaci a rendere una destinazione attrattiva, sul piano turistico, durante tutto il corso del­l’anno sono legate alla capacità di diversifi­care l’offerta del territorio al punto tale da ac­crescere sia il tasso di destagionalizzazione che quello, connesso, di internazionalizza­zione.

I dati ufficiali del 2023 diffusi finalmen­te dall’agenzia regionale Pugliapromozione in merito agli arrivi e alle presenze dello scorso anno permettono di comprendere quanto incidano i flussi esteri sul totale regi­strato in una località.

Il valore medio in Puglia è pari al 30% degli arrivi dall’estero sugli arrivi complessivi, con la punta massima (scontata) del 55,64% di Bari, sede dell’aeroporto internazionale di Palese, dove gli arrivi esteri superano quelli dei connazionali. Imputabile ai collegamenti aerei con varie destinazioni estere (come Svizzera e Francia) anche il 50,36% di Brin­disi.

Meglio della media pugliese fanno pure di­verse destinazioni sparse tra Salento e nella Valle d’Itria amatissima dagli stranieri, come Lecce, che vanta un 47,65% (dei 345.480 arrivi del 2023 ben 164.627 sono esteri) e come il 49,9% di Alberobello.

Rispetto ai dato medio regionale i singoli co­muni di Capitanata, e del Gargano in parti­colare come locomotiva turistica della pro­vincia dauni, evidenziano situazioni molto differenti tra loro.

Il primo elemento d’interessa riguarda Vie­ste: la capitale pugliese delle vacanze, da lungo tempo con l’incontrastato primato nel­le presenze rispetto al resto della regione, ha un tasso di internazionalizzazione che si ferma al 22,70%. Questo perché nella città del Pizzomunno nel 2023 vi sono stati 345.655 arrivi di cui 267.180 italiani e 78.475 stranieri.

Hanno fatto molto meglio tre destinazioni che, in via generale, non raggiungono nu­meri paragonabili a Vieste ma che, analizza­te sotto il profilo degli arrivi esteri, mostrano percentuali ben più elevate. Si tratta di Mon­te Sant’Angelo, Mattinata e San Giovanni Rotondo.

Tre destinazioni che, a ben vedere, non sono così fortemente legate al turismo balnea­re come Vieste. La città dei due siti Unesco, capitale regionale della cultura 2024, è nota in primis per il santuario di San Michele ar­cangelo, così come San Giovanni Rotondo è la città di San Pio.

Verosimilmente, dunque, è il diverso seg­mento turistico dominante, quello religioso, a fare la differenza nel calamitare arrivi da Paesi esteri.

Mentre Mattinata ha una rilevanza nei setto­re naturalistico grazie, ad esempio, alla sua ricca biodiversità come dimostra il successo che, specie tra i nord europei, fanno regi­strare la sua importantissima varietà di or­chidee spontanee nel cuore del Parco na­zionale del Gargano. Una peculiarità ben celebrata nei giorni scorsi dalla riuscita nuo­va edizione del festival Órchidays.

Ebbene, Monte Sant’An­gelo raggiunge il 38,49% quanto a internazionaliz­zazione, dal momento che sui24.804 arrivi tota­li del 2023 ci sono stati 15.258 italiani e 9.546 arrivi esteri.

Un risultato più lusin­ghiero del 36,09% di Otranto e del 29,24% di Gallipoli, località salentine di grandissimo suc­cesso a livello comples­sivo ma che scontano evidentemente i limiti della netta prevalenza dell’accoppiata spiaggia&ombrelloni.

Dietro Monte Sant’Angelo, in questa specia­le classifica provinciale, c’è la “farfalla bian­ca del Gargano’’, ovvero Mattinata: la per­centuale qui è pari al 33,63%, in quanto sui 53.266 arrivi complessivi si sono raggiunti i 35.355 italiani è 17.911 arrivi esteri.

Terza posizione per San Giovanni Rotondo col 30,55%: lo scorso anno 220.254 arrivi di cui 152.966 italiani e 67.288 stranieri.

A Manfredonia il tasso è del 23,38%: lo scor­so anno sul totale di 38.363 arrivi quelli ita­liani sono stati 29.395 e quelli esteri 8.968.

 Peschici, che quanto ad arrivi e presenze to­tali, è la seconda destinazione della provin­cia di Foggia, si ferma al 15,29% quanto a in­cidenza dei flussi esteri: rispetto ai 81.634 arrivi gli italiani sono stati 69.156 e gli stra­nieri 12.478.

Vico del Gargano ha un tasso pari al 12,64%: nel 2023 si sono toccati ì 21.346 ar­rivi di cui 18.646 italiani e 2.700 esteri.

Il paradiso naturalistico delle isole Tremiti, riserva marina protetta, non fa meglio dell’8,79%: dei 17.320 arrivi dello scorso an­no gli stranieri si sono fermati a 1.522 rispet­to ai 15.798 italiani.

Peggio fa Rodi Garganico, che non va oltre il 7,15%: dei 54.032 arrivi 50.164 sono stati italiani e 3.868 gli arrivi esteri.

Passando al resto della Capitanata, Foggia ha toccato quota 13,47%: lo scorso anno ci sono stati 57.601 arrivi, di cui 49.840 italiani e 7.761 esteri.

La capitale regionale della cultura 2025, Lu­cera, registra una percentuale di internazio­nalizzazione del 18,34%, giacché su 12.052 arrivi gli italiani sono stati 9.842 egli stranieri 2.210.

Nel nord Gargano e in particolare nella zona lagunare un analista attento dei numeri for­niti da Pugliapromozione quale l’esperto di turismo Michele Falco, originario di Ischitella, commenta: “La Puglia è una regione sempre più amata dagli stranieri.

Ma sul Gargano a che punto siamo? Come molti già sapevano, alcune conferme sulle destina­zioni più gettonate dagli stranieri sono quel­le riguardanti Monte Sant’Angelo, Mattinata e San Giovanni Rotondo, che superano la soglia indicativa del 30% che rappresenta il valore medio regionale. Nel Gargano set­tentrionale le altre destinazioni sopra il 20% sono Carpino, Vieste e Ischitella”, conclude Falco.