E’ stata la versione dell’annusorribilis, quella del sindaco di Vico del Gargano Raffaele Sciscio, in risposta al comizio del consigliere d’opposizione Michele Sementino.
Un anno vissuto in un crescendo pirandelliano, dove la salvifica azione apotropaica è stata vanificata da attorucoli che hanno recitato male la loro parte, consapevole di una opinione pubblica frastornata in attesa di fatti concreti.
Gli argomenti, portati in piazza San Domenico, hanno disegnato la scena di un teatro di marionette che si muovono solo per sete di potere, poco importa la sostanza del declino. Come fanno i poliziotti specializzati nella tecnica “dell’ageprogression”, Sciscio ha consegnato il volto sfigurato di Sementino e il suo diabolico piano per restare al comando di un paese stanco e narcotizzato.
N’è venuta fuori la genesi di pensieri, che nonostante i segreti della politica (per nulla segreti), circolavano tra il chiacchiericcio dei bar e l’accompagno dietro i funerali. Sementino si è mosso con totale spregiudicatezza, non si è fermato di fronte a nulla e nessuno: amicizie, rispetto, compagni di viaggio, stima, reciprocità, riconoscenza.
Tutto sacrificato in nome di un progetto perverso. Si è liberato prima della sua vicesindaco Tiziana Casavecchia, rea di pericolosa popolarità che poteva ostacolare il cammino di Sementino. Poi la testa del consigliere Cusmai.
Il sottile argomento della carica del nuovo sindaco: sindaco sì, ma al mio servizio, ossia tenere in caldo la sedia in attesa del ritorno trionfante. E quando è apparso all’orizzonte la possibilità del terzo mandato ha scatenato una guerra prima contro Porzia Pinto, regina di preferenze e abusiva, e poi usando i tre consiglieri di Fratelli d’Italia, Vincenzo Azzarone, Ida Baldassarre e Vincenzo Murgolo, per sfiduciare il sindaco appena eletto e tornare a votare.
Sciscio non è scivolato sul politichese parolaio, ma ha detto a chiare lettere che fra lo scioglimento del consiglio comunale e proseguire un cammino, irto di difficoltà, si è preferito continuare il cammino tradito dallo stesso Sementino.
Saranno i fatti e gli obiettivi raggiunti che segneranno il giudizio sulla nuova compagine di palazzo San Domenico con l’accordo sottoscritto fra l’attuale maggioranza e il Gruppo consiliare del PD.
Un paese in serio declino non può permettersi un vuoto di “governo”, una nuova campagna elettorale, senza aggravare ulteriormente i vuoti ed i ritardi che pesano sulla popolazione. Vi sono appuntamenti prossimi che vanno seguiti con determinazione e nervi saldi: il Piano Sanitario di Riordino Territoriale e un radicale riordino dell’assetto territoriale congelato da un PUG ancora privo di testa e gambe.
Archiviato, per sempre, il capitolo dell’annushorribilis ora il paese aspetta con fiducia l’avvio dell’annusmirabilis.
Cordialmente!
michele angelicchio