Il 21 giugno si svolgerà fasta per alienare l’ex hotel quattro stelle a strapiombo sul mare del Gargano, il prezzo base è 260,314,65 euro, l’offerta minima 195.235,99 euro.
Un prezzo davvero basso per acquistare un albergo situato in uno dei luoghi più meraviglioso dell’intero Gargano. Si tratta dell’ex hotel quattro stelle Villa Scapone di Mattinata, a strapiombo sul favoloso mare della Montagna del sole, con vista sulla spiaggia di Mattinatella. Costruito negli anni Settanta come privata abitazione, per decenni è stato uno degli alberghi-sale ricevimenti più amati e rinomati della provincia, ma dopo le vicissitudini legate ai molteplici abusi edilizi è chiuso da tempo.
A gennaio scorso l’Attacco rivelò che nel giro di pochi mesi sarebbe partita l’asta per tentare di alienare la struttura (con oltre 6mila mc abusivi) e il diritto di livello.
Adesso quel momento è arrivato: si svolgerà il 21 giugno prossimo la vendita senza incanto con gara sincrona mista dei beni immobili in un unico lotto: la proprietà del complesso immobiliare in località Scappone (o Scapone), cui si accede dalla strada provinciale 53 Mattinata- Vieste, composto da un fabbricato centrale interamente adibito ad attività ricettiva e di somministrazione alimenti e bevande di quattro piani fuori terra e uno seminterrato, con ampliamenti e sopraelevazioni abusive e non sanabili, con annesse strutture e area di pertinenza, un fabbricato a livello superiore rispetto al corpo centrale (ex casa del custode) adibito ad attività ricettiva, con ampliamenti e sopra elevazioni abusive e non sanabili: immobili costituenti pertinenze dei fabbricati, viabilità interna e parcheggi, terreni in gran parte coperti da macchia mediterranea posti a livello inferiore rispetto al fabbricato centrale, ad est del fosso Scapone e confinante con demanio forestale e demanio marittimo; il diritto di livello dei terreni in gran parte coperti da macchia mediterranea posti a livello superiore rispetto al fabbricato centrale e confinante con la strada provinciale.
Il prezzo base è di soli 260.314,65 euro, l’offerta minima è fissata in 195.235,99 euro.
L’asta si svolgerà a Foggia presso io studio dell’avvocato Marco Carmi,delegato del giudice dell’esecuzione presso il Tribunale di Foggia nella procedura di espropriazione immobiliare.
Negli scorsi anni Villa Scapone fu più volte destinataria di ordini di demolizione. Da ultimo, all’impresa Villa Scapone SPA & Resort srl con sede a Vieste e con rappresentante legale il delicetano Rocco Torre,fu nel 2018 contestata dal Comune di Mattinata l’assenza del permesso di costruire per numerose opere tra cui la gran parte delle tettoie-zona d’ombra in legno, magazzini, WC, pilastrini, locali in muratura e coperture in lamiera.
Scattò l’ordine di demolizione e di ripristino dello stato dei luoghi. Dai canto suo l’impresa fece domanda di condono.
La battaglia giudiziaria andò avanti per lungo tempo, prima davanti al TAR Puglia (che accolse il ricorso dell’impresa a dicembre 2019) e poi dinanzi al Consiglio di Stato, massimo giudice amministrativo. Ma già dal 2014 è in corso una procedura di espropriazione immobiliare, presso il Tribunale di Foggia, nell’ambito della quale nel 2022 l’avvocato foggiano Carmi, delegato del giudice dell’esecuzione, avvisò che il 2 dicembre 2022 si sarebbe proceduto alla vendita senza incanto con gara sincrona mista dei beni immobili di Villa Scapone. Il valore dell’intero fondo rustico è di 418.195,29 euro, che era il prezzo base dell’asta; l’offerta minima ammontava a 313.646,47 euro. La vendita fu poi sospesa il 30 novembre 2022 con provvedimento del giudice dell’esecuzione.
Risale al 2019 la perizia sui beni espropriati redatta dall’agronomo Matteo Giardino.“Il complesso è stato realizzato in parte con regolari titoli autorizzativi, in parte ampliato, sopraelevato e con nuovi corpi e annesse strutture completamente abusive oggetto, in gran parte, di diverse ordinanze di demolizione non ottemperate”, vi si legge. Giardino ricordava anche come Villa Scapone sorga nel cuore della Riserva naturale biogenetica di Monte Barone, in cui sono immerse anche le strutture ricettive e private di Baia dei Faraglioni.
La perizia è stata a giugno 2021. La consistenza aggiornata del complesso delle opere abusive è
di 6.018 m3 per volume corpi, di 1.138 m3 per superfici tettoie e 1.612 m3 per superfici terrazzi.
Il complesso delle opere abusive non è sanabile, quindi va ripristinato lo stato dei luoghi con demolizione, trasporto e smaltimento dei materiali di risulta, riattamento delle opere autorizzate e delle aree liberate. La spesa complessiva a carico dell’aggiudicatario è stata stimata in 1.250.000 euro.
Ma non è tutto. “A tali oneri sono da aggiungere le sanzioni amministrative per l’inottemperanza alle ingiunzioni di demolizione: computando la sanzione massima di 20.000 euro per ognuna delle sette ordinanze di demolizione emesse si arriva a 140.000 euro”.
Infine: “Premesso che gran parte degli immobili sono abusivi, che dovranno essere demoliti con ripristino dello stato dei luoghi, le risultanze catastali degl’immobili pignorati sono poco corrispondenti alle opere assentite. Occorre presentare DOCFA in variazione per esatta rappresentazione grafica, rettifica classamento e toponomastica, con probabile nuovo rilievo strumentale di tutta la struttura.
Si ritiene congrua una spesa complessiva di circa 10.000 euro”. Oltre 1,4 milioni di spese, dunque, da mettere in conto.
In attesa di scoprire chi si farà effettivamente avanti, i rumore nell’ambiente delle aste giudiziarie portano ad una famiglia notissima dell’imprenditoria pugliese, i Casillo dell’omonimo Gruppo e colosso di Corato, che anni fa già investirono in Capitanata nella struttura di Borgo Libertà a Cerignola e nel fallimentare brevetto del Gluten World di Unifg. Stando ai beninformati un’impresa collegata al Gruppo Casillo avrebbe acquistato il credito delle banche procedenti e dovrebbe chiedere l’assegnazione di Villa Scapone.
l’attacco