Agriturismi custodi di gusto e biodiversità, bene la riforma Dop e Igp.
Sfida a suon di territori e di ‘bandiere del gusto’ con i custodi della biodiversità e distintività negli agriturismi la giornata del made in Italy a tavola quando il cibo è la voce principale del budget della vacanza in Puglia, con 72% delle strutture agrituristiche che si dedicano ad attività di ristorazione ed il 46% alle degustazioni, con percorsi strutturati di oleoturismo ed enoturismo.
All’iniziativa organizzata da Coldiretti Puglia, hanno partecipato, il presidente di Terranostra Puglia, Antonio Baselice, il referente dell’Ufficio Legislativo della Coldiretti nazionale, Mario Paolucci, il direttore di Fondazione Campagna Amica, Carmelo Troccoli, la presidente nazionale degli agriturismi di Terranostra, Dominga Cotarella e l’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia.
Il 32% dei turisti enogastronomici italiani ritengono la Puglia una delle 3 migliori regioni italiane per il turismo enogastronomico, un gradimento legato alla qualità dei cibo, ma anche alle masserie contadine che propongono le ricette tipiche della tradizione regionale, con gli agriturismi che registrano un aumento esponenziale degli ospiti sia per la ristorazione che per l’alloggio. Il 23% dei turisti italiani dichiarano di avere in programma un viaggio in Puglia per turismo enogastronomico – aggiunge Coldiretti Puglia -ma già oltre il 20% dei turisti italiani afferma di aver visitato la Puglia in maniera mirata per vivere esperienze enogastronomiche.
Il Made in Italy dal campo alla tavola targato Puglia è rappresentato da un totale di 60 Cibi e Vini certificati DOP IGP, la regione numero 8 in Italia per prodotti DOP IGP STG, a cui si aggiungono le 4 STG nazionali e le 2 bevande spiritose IG regionali, per un totale di 66 Indicazioni Geografiche. La Puglia può contare su 623 specie autoctone vegetali a rischio di estinzione – aggiunge Coldiretti Puglia – 365 prodotti riconosciuti tradizionali dal Ministero dell’Agricoltura,
11 prodotti DOP (5 oli extravergini, patata novella di Galatina, Pane di Altamura, canestrato pugliese, mozzarella di bufala e oliva Bella di Cerignola, caciocavallo silano, oltre alla DOP ‘mozzarella di Gioia del Colle), 9 IGP per l’olio di Puglia, la lenticchia di Altamura, la burrata di Andria, la Cipolla Bianca di Margherita, l’Uva di Puglia, il Carciofo Brindisino, l’Arancia del Gargano, il Limone Femminello del Gargano e le Clementine del Golfo di Taranto e 29 vini DOC e 6 IGP. Ma anche la superficie agricola destinata a biologico raggiunge i 321 mila ettari in Puglia dove il settore toma a crescere, con un aumento del 12% in 1 anno, confermando la Puglia al top della classifica nazionale per l’agricoltura biologica e con Campagna Amica la più ampia rete dei mercati di vendita diretta degli agricoltori.
“Primati che vanno però difesi dal fenomeno del “fake in Italy”, il cibo straniero spacciato per italiano sfruttando il concetto di ultima trasformazione sostanziale per gli alimenti, quello che tecnica-mente si chiama codice doganale. In questo modo cosce di prosciutto estero dopo essere state salate e stagionate vengono vendute per italiane e lo stesso capita col latte straniero che diventa mozzarella italiana
Una frode contro la quale è partita dal Brennero una grande mobilitazione di Coldiretti con obiettivo la raccolta di un milione di firme per una proposta di legge europea di iniziativa popolare sulla trasparenza di quanto portiamo in tavola.