Il provvedimento è stato adottato con delibera di Giunta lo scorso 16 maggio. Per Rauzino e Rota è un primo passo significativo, “ma le Torri sono due”.
Finalmente qualcosa si muove per la tutela delle Torri costiere di Varano e per la messa in salvo (per ora) di uno dei due preziosi beni che da troppo tempo attendono di essere tutelati e valorizzati e che costituiscono la testimonianza più antica del territorio in cui si ergono. La Giunta comunale di Ischitella ha deliberato lo scorso 16 maggio l’adozione del provvedimento di prelazione per la Torre medievale “Sanzone”; l’atto dovrà adesso essere notificato all’alienante Maria Gabriella Sanzone,intestataria dell’immobile censito al catasto del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.
Il provvedimento fa seguito alla recente visita della Soprindente Anita Guarnieriche con una nota del 26 aprile aveva trasmesso al Comune di Ischitella copia dell’atto di denuncia del trasferimento di proprietà della Torre Sanzone, al fine di valutare l’opportunità di esercitare il predetto diritto di prelazione, risoluzione accolta e ratificata dall’amministrazione, “considerato che l’esercizio del diritto in oggetto è, altresì, opportuno per garantire una più ottimale gestione comunitaria del bene di rilevanza storica ed identitaria per la comunità Ischitellana” è scritto nella delibera di Giunta.
Secondo il disposto dell’alt 60, D.lgs. 41/2004, il prezzo da corrispondere per l’esercizio della prelazione, trattandosi di alienazione a titolo oneroso, è pari a Euro 4.950, come indicato nell’atto di trasferimento.
Dopo anni di battaglie e di colpevole immobilismo, si tratta dunque del primo fondamentale segnale per le Torri di Varano, come fanno notare Alessandro Rota, presidente dell’associazione culturale Officine Ianós, e Teresa Maria Rauzino, presidente Sezione Gargano Nord della Società Storia Patria per la Puglia: “L’esercizio del diritto di prelazione da parte del Comune di Ischitella, previsto sui beni culturali tutelati, porterà sicuramente a delle prospettive interessanti in termini di rivalutazione di questi luoghi, che sembravano ormai destinati a scomparire perché abbandonati da tempo nell’Incuria più totale.
L’interesse dimostrato dalle persone con la nostra petizione che ha raccolto più di 1200 firme in tutta Italia, e l’attenzione prestata finalmente dalle Istituzioni, stanno iniziando a dare dei risultati.
Ma questo non è che il primo passo: occorre intervenire urgentemente su entrambe le Torri che si reggono in piedi ancora per miracolo. E non dimentichiamoci che le torri sono due, c’è quella più piccola di cui ancora non sappiamo nulla. Certamente, possiamo dare un sentito ringraziamento per questa prima azione significativa che ha visto la stretta collaborazione tra il Comune di Ischitella e la Sovrintendenza di Foggia.
Non fermiamoci quindi: la strada è ancora lunga, salviamo le Torri di Varano”, commentano Rota e Rauzino.
Risale a pochi giorni fa la lettera che i due attivisti hanno inviato al Ministro Sangiuliano in cui si sollecitava nuovamente “un intervento fattivo sulla questione – è scritto nel documento -. Da anni sosteniamo che queste due Torri risalenti alla fine del 1200 (le più antiche torri costiere del Gargano), a rischio di imminente crollo, debbano essere tutelate dagli Enti preposti, data la totale incuria da parte dei proprietari che le hanno abbandonate”, con l’auspicio di un esproprio ai fini della tutela.
Dopo il rovinoso crollo della scalinata della Torre Grande avvenuto il 13 gennaio scorso, Rota e Rauzino avevano inviato una segnalazione direttamente al Segretario Generale del Ministero della Cultura, Mario Turetta, che aveva prontamente risposto inoltrando la segnalazione direttamente alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio BAT e Foggia.
Ne era seguita anche l’attivazione di una petizione on-line che in pochi giorni aveva raccolto diverse centinaia di firme, giunta oggi a 1232 sottoscrizioni e tuttora in corso (change.org/torridivarano).
Adesso serve una corsa contro il tempo, sperando che anche la Torre piccola sia oggetto di intervento immediato, anch’essa esposta a concreto pericolo di crollo imminente, come denunciano Rauzino e Rota.