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VICO/ PARCO: ‘EUROPA VERDE’ CONTRO IL PRESIDENTE PAZIENZA

La replica: “Atteggiamenti strumentali, mai stati chiusi al dialogo”

Per la giornata mondiale dei Parchi, l’ente garganico ha organizzato ieri un convegno sulla tutela e valorizzazione degli ecosistemi naturali. L’e­vento si è svolto a Vico ed è sta­to l’occasione per un focus sul ruolo delle istituzioni in que­sto senso, da quello dei Carabi­nieri della Tutela Forestale alle Procure di Foggia, dalle Uni­versità all’Ispra e al ministero dell’Ambiente. Il convegno organizzato dal presidente del Parco Pasquale Pazienza è sta­to ricco dal punto di vista dei qualificati interventi e dei sog­getti istituzionali convenuti.

A fare gli onori di casa, il sindaco di Vico Raffaele Sciscio: “Un evento importante- ha detto- sulle opportunità che le amministrazioni locali devono intraprendere per af­fermare politiche di tutela am­bientale sfruttando le risorse del Ministero”.

L’evento di ieri, tuttavia, ha riscontrato la contrarietà di “Europa Verde” e di alcune as­sociazioni ambientaliste vicine al partito. Replica così Vincen­zo Rizzi, dirigente del centro studi naturalistici, a un con­vegno aperto a tutti ma in cui “non era previsto il dibattito.

 Ci mancherebbe che tutti debba­no pensarla allo stesso modo, ma noi associazione ambien­taliste, che in circostanze come questa abbiamo sempre avuto un ruolo storico, avremmo vo­luto chiedere molte cose, an­che per la presenza di un sot­tosegretario. Evidentemente a questa gestione del parco non interessa avere un confronto”.

E aggiunge: “L’unica esperien­za di recupero e valorizzazione attualmente attiva sul terri­torio è quella portata avanti dagli ambientalisti con l’Oasi Laguna del Re di Manfredonia, che ha ricevuto una menzione speciale al Premio Nazionale del Paesaggio”.

Ancora più netta l’euro- parlamentare Rosa D’Amato di Europa Verde, di recente a Foggia insieme a Fedele Can­nerozzi, anch’egli candidato al parlamento europeo. Parla di “chiusura al confronto” del presidente del Parco “come di­mostrato dal parterre del con­vegno intitolato Il ruolo dei Parchi Nazionali nella tutela e valorizzazione degli ecosiste­mi naturali’, privo di qualsiasi voce dissonante rispetto all’at­tuale gestione del Parco. È fru­strante quanto ritardi e man­canza di dialogo impediscano il progresso e la collaborazione lasciando cittadini e numero­se associazioni ambientaliste senza una voce adeguata, cosa che penalizza tutto il territo­rio e vanifica il prezioso impe­gno del compianto presidente Matteo Fusilli.”.

Gli ambientalisti di Europa Verde, a questo punto, elenca­no una serie di domande che avrebbero voluto porre ai con­venuti. “Avremmo chiesto al sottosegretario all’Ambiente le ragioni per cui il Parco Nazio­nale è privo da anni di un diret­tore e di un consiglio direttivo e, soprattutto, di un piano del Parco, dopo quasi trent’anni dalla sua istituzione”. Aggiun­gono altre sollecitazioni sulle aree umide e le paludi.

In conclusione Alfredo De Luca, di Europa Verde di Man­fredonia chiede “un’apertura al confronto con tutte le forze sociali presenti sul territorio, invitando i partiti a immagi­nare un nuovo presidente che sappia ripartire dall’eredità del prof. Matteo Fusilli.

Il Gargano è un patrimonio non solo dei garganici, ma di tutta la no­stra grande comunità europea. Dobbiamo guardare al Garga­no come a un Parco d’Europa e non come a un’area destinata a spopolarsi”.

“La replica migliore a que­sta provocazione – dice il pre­sidente del Parco Pasquale Pazienza – sarebbe un no comment. Si tratta di atteggiamenti strumentali di alcune rappre­sentanze che vanno avanti da anni. Il parco non si è mai chiu­so al dialogo utile e costruttivo di chi vuole confrontarsi, con queste realtà abbiamo una ‘corresponsione di virtuosi sensi’ basata sui progetti. Mi auguro che l’ambientalismo del territorio possa maturare presto e porsi con atteggia­mento rinnovato, nel senso di interloquire con un’istituzio­ne”.

Il consiglio direttivo man­ca dal 2020 e lo stesso Pazien­za si trova, verso il termine del suo quinquennio che scadrà ad agosto, senza che ci sia stato il decreto del Ministero. Eppure la Comunità del Parco ha for­nito i suoi nomi, Pazienza spie­ga che ci sarebbero stati alcuni ritardi sia nella convocazione locale sollecitata dal Ministe­ro, sia, da dicembre in poi, vari avvicendamenti a Roma: “Non sono io a determinare queste vicende. Ho però la consape­volezza che la governance in carica ha preso a cuore la no­mina del direttivo che dovreb­be costituirsi a breve”.

Il consiglio direttivo manca dal 2020, nel frattempo si sono succeduti vari governi mentre sta scadendo il mandato del prof Pazienza: “Non ho la sfera di cristallo per prevedere il fu­turo, le decisioni verranno pre­se quando ci saranno delle evi­denze”. Questo a proposito del fatto che possa essere riconfer­mato alla guida del Parco.