Troiano, catturato in Spagna, non viene ancora estradato e non può essere ascoltato.
“La situazione è diventata insostenibile: Gianluigi Troiano né viene estradato per motivi ignoti dalla Spagna, dove fu catturato a fine gennaio; né si riesce per motivi tecnici a allestire la videconferenza con la corte d’assise di Foggia dov’è processato per omicidio. Troiano giustamente si lamenta di non potersi difendere, di non riuscire a parlare con me che lo difendo.
Il processo è in stallo da febbraio; rinviato per la terza volta l’interrogatorio del collaboratore di Giustizia Antonio Quitadamo; la prossima udienza si terrà il 20 settembre”. Così l’avvocato Salvatore Vescera dopo il nuovo rinvio del processo a Gianluigi Troiano, 31 anni, viestano e Angelo Bonsanto, 35 anni, di Lesina (difeso dall’avvocato Luigi Marinelli), accusati di concorso nell’omicidio aggravato dalla mafiosità di Omar Trotta, il giovane ristoratore di Vieste assassinato a colpi di pistola nel suo locale il 27 luglio 2017 nella guerra di mafia, in particolare di quella garganica tra le più violente e sanguinarie, tra il clan Raduano e i rivali del gruppo Perna/Iannoli che dal gennaio 2015 all’estate 2022 ha contato19 fatti di sangue con 10 morti, 1 lupara bianca, e numerosi agguati falliti.
I due imputati sono a piede libero per questa imputazione, ma detenuti per altri reati: entrambi si dicono innocenti. Secondo l’accusa basata sulle rivelazioni di alcuni pentiti con testimonianze raccolte dalla Dda, Bonsanto è uno dei due killer che fecero irruzione nel ristorante sparando a Trotta (sotto gli occhi della moglie e del figlioletto) e ferendo l’amico Tommaso Tomaiuolo; Troiano avrebbe verificato la presenza della vittima nel locale, e avvertito i sicari dando loro il via libera.
Per questo omicidio già condannati in primo grado nel processo abbreviato “Omnia nostra” Raduano, cui è stato inflitto l’ergastolo quale mandante perché avrebbe ordinato la morte del compaesano per vendicare l’omicidio del cognato Gianpiero Vescera ucciso a settembre 2016; Antonio Quitadamo, mattinatese, pentito, cui sono stati inflitti 12 anni e 4 mesi anche per mafia e altri reati; il viestano Danilo Pietro Della Malva, anche lui pentito, all anni anche per mafia e altri capi d’accusa.
Troiano, ritenuto il braccio destro dell’ex boss viestano Marco Raduano pentitosi lo scorso 20 marzo, fu catturato a Granada in Spagna il 31 gennaio 2024 dopo oltre due anni di latitanza; evase ITI dicembre 2021 dall’appartamento di Campomarino dov’era ai domiciliari e scontava una condanna a 9 anni per traffico di droga.
Nell’udienza di ieri doveva essere interrogato il pentito Antonio Quitadamo, ma difficoltà nel videocollegamento con la Spagna hanno causato il rinvio. L’interrogatorio di Quitadamo saltò sia il 2 febbraio perché Troiano era stato arrestato 48 ore prima e aveva quindi il diritto di presenziare al processo; sia il 22 marzo per problemi nel videocollegamento con la Spagna; si torna in aula il 20 settembre.