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VIESTE INSEGNA: L’OFFERTA DIVERSIFICATA AIUTA A DESTAGIONALIZZARE

 I dati definitivi delle presenze 2023 mostrano una crescita nei mesi spalla di marzo, aprile, maggio, settembre ed ottobre. Il Sindaco: “Due gli asset seguiti: cultura e natura. E poi aiutano i b&b”.

La parola d’ordine resta una sola quando si parla di turismo: destagionalizzazione. E’ l’obiettivo inseguito anche da chi è regina delle presenze a livello regionale, Vieste.

La capitale pugliese delle vacanze sta agendo con forza, negli ultimi anni, con una chiara consapevolezza: le strategie efficaci finalizzate a rendere una destinazione attrattiva, sul piano turisti­co, durante tutto il corso dell’anno sono legate alla capacità di di­versificare l’offerta del territorio al punto tale da accrescere sia il tasso di destagionalizzazione che quello, connesso, di interna­zionalizzazione.

I dati ufficiali del 2023 diffusi finalmente dall’agenzia regionale Pugliapromozione in merito agli arrivi e alle presenze dello scor­so anno consentono di analizzare i passi avanti compiuti sul pia­no dell’allungamento della stagione turistica.

La città del Pizzomunno nel 2023 ha registrato queste presenze nel 2023: 576 a gennaio, 343 a febbraio, 1.589 a marzo (di cui 899 stranieri e 690 italiani), 20.787 ad aprile (di cui 10.480 stra­nieri e 10.307 italiani), 69.091 a maggio (di cui 49.986 stranieri e 19.105 italiani), 313.493 a giugno, 631.413 a luglio, 731.131 ad agosto, 251.796 a settembre, 23.018 ad ottobre (di cui 16.616 stranieri e 6.402 italiani), 1.660 a novembre, 1.096 a dicembre.

Quanto la capacità di attrarre stranieri incida sulla destagionaliz­zazione è lampante: in mesi come marzo, aprile, maggio e otto­bre le presenze estere hanno superato quelle italiche, a confer­ma del fatto che il mercato interno è più attivo nei tradizionali mesi estivi, mentre i turisti internazionali preferiscono viaggiare in pri­mavera ed autunno, rifuggendo il caos che in realtà appare sem­pre meno apprezzato anche da chi si ritrova a Vieste in agosto.

Facendo un confronto con l’anno precedente emerge che le pre­senze a Vieste sono calate nei mesi estivi e cresciute nel resto dell’anno: +39 rispetto alle 537 di gennaio 2022, -45 rispetto alle 388 di febbraio 2022, +261 rispetto alle 1.328 di marzo 2022, +3.516 rispetto alle 17.271 di aprile 2022, +19.668 rispetto alle 49.423 di maggio 2022, -7.429 rispetto alle 320.922 di giugno 2022, -394 rispetto alle 631.807 di luglio 2022, -38.203 rispetto alle 769.334 di agosto 2022, +7.658 rispetto alle 244.138 di set­tembre 2022, +1.285 rispetto alle 21.733 di ottobre 2022, +490 rispetto alle 1.170 di novembre 2022, +228 rispetto alle 868 di di­cembre 2022.

Dal 2016 il sindaco Giuseppe Nobiletti,rieletto nel 2021, con la propria amministrazione comunale è impegnato su tale fronte e i risultati gli stanno dando ragione. “L’analisi a partire dal nostro insediamento, tranne che negli anni del Covid, mostra un incre­mento delle presenze a Vieste nei mesi spalla, ovvero marzo, aprile, maggio e anche settembre ed ottobre”, afferma Nobiletti.

“Ciò è avvenuto perché abbiamo realizzato tutta una serie di at­tività, a partire da quelle legate alla valorizzazione ed implementazione del polo culturale. Un lavoro fondamentale per dare un’immagine e un’offerta del nostro territorio non più legato solo al segmento balneare. Si è agito sui siti archeologici, sui museo, sulle mostre, etc.

Il secondo asset è quello legato al turismo na­turalistico, un segmento che attrae molti stranieri nei mesi spalla. Sono queste le direttrici più importanti, mentre gli eventi si collo­cano prevalentemente da giugno in poi, in periodi in cui arrivi e presenze sono già buoni di per sé. Gli eventi, piuttosto, rappre­sentano la maniera per realizzare una promozione continua di Vieste e per rafforzare l’immagine che non è solo mare.

Siamo stati, poi, molto agevolati dalla presenza, incrementata, dei b&b. La vera chiave di volta è la diversificazione dell’offerta turistica”, continua Nobiletti. “E’ chiaro che per noi non sono grandi numeri quelli dei mesi diversi dall’estate, ma gli aumenti percentuali re­gistrati di anno in anno sono significativi. Vuol dire permettere a più strutture di restare aperte e funzionanti durante l’anno. Questo lavoro sta andando avanti insieme a quello per farci conosce­re di più sui circuiti internazionali”, conclude il sindaco.

In questi mesi la città offre, ad esempio, due mostre imperdibili presso il museo civico archeologico Petrone e nel castello: il grande fotografo Oliviero Toscani nel primo scenario e il mito An­dy Warhol nel secondo. Mentre a febbraio scorso è stato firmato a Roma il protocollo per la valorizzazione e concessione ad uso duale del Castello Svevo di Vieste, intesa storica con la Marina Militare per una collaborazione volta a sviluppare le iniziative di razionalizzazione e valorizzazione della struttura con finalità cul­turali e turistiche. Saranno valorizzati: il cortile esterno del castel­lo, il bastione ovest e l’adiacente locale, la sala normanna, il cor­tile interno, la serie di locali che si affacciano sul costone sud-est, la chiesa.

“Destagionalizzare è un processo lungo che comporta investi­menti da parte di pubblico e privato”, osserva Michele Falco, esperto di turismo. “È un processo che va monitorato e quantificato con obiettivi chiari. Non possiamo parlare di destagionalizzazione se poi non sappiamo quanti turisti arrivano nei mesi a spalla, quali servizi chiedono, da dove provengono, etc. Il concetto aleatorio di destagionalizzazione ormai non funziona più. Bisogna parlare con dati alla mano. Abbiamo bisogno, quin­di, di investimenti pubblici e privati in azioni strategiche di promo­zione della destinazione, di infrastrutture, oltre che di adegua­mento dei servizi privati: aperture anticipate, personale, escur­sioni, etc. Se questi due elementi, pubblico e privato, non cam­minano insieme, allora difficilmente raggiungeremo livelli di de­stagionalizzazione tali da permettere flussi turistici consistenti e costanti anche nei mesi di bassa stagione. C’è tanto lavoro da fa­re ma qualcosa si sta muovendo, in alcune piccole destinazioni del Gargano si sta provando a fare qualcosa e il futuro fa ben spe­rare”.

l’attacco