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VIESTE/ “AVEVO SOLO SEGNALATO UN MIO PROBLEMA MA SONO STATA INONDATA DI TELEFONATE DI GENTE CHE VIVE IL MIO STESSO DISAGIO”

Da cittadina diligente aveva, nei giorni scorsi, segnalato un disservizio anche tramite le pagine de l’Attacco. Ma Tonia Ragno,viestana, non sì sarebbe mai aspettata ciò che è seguito alla sua lettera aperta al diret­tore generale della Asl con la quale denunciava tempi d’attesa lunghissimi non solo per la visita cardiologica di cui necessitava ma anche per poter solo effettuare la stessa prenotazione, per la quale è stata “rimandata” a settembre, chiedendo a chi di dovere di intervenire per sa­nare il problema.

“Da quando è uscito quel trafiletto sono stata inondata di messaggi e telefonate – confessa la donna -Ad un certo punto ho dovuto spegnere il cellulare per avere un po’ di tregua. Tutti mi raccontavano delle loro vicissitu­dini del tutto simili alle mie. In tutte le storie c’era un denominatore comune l’impossibilità di accedere alle visite specialistiche pubbliche in tempi rapidi e la necessità di ricorrere ai privati a suon di quattrini. Parliamo di prenotazioni fis­sate nella migliore delle ipotesi al 2025, se non al 2026.

La gente è disperata, soprattutto se non ha i mezzi economici per andare nelle cli­niche private, anche chi non rinuncia alle cure a pagamento si sente in grande affanno. In questo modo mi sono resa conto che ci sono tante persone che vivono i miei stessi disagi e che temono che il proprio stato di salute possa essere compromesso da questi ritardi, lo do­vevo fare un semplice elettrocardiogramma, che però è essenziale fare per chi come me de­ve tenere il cuore sotto controllo. Ma ci sono pazienti con patologie molto più gravi che han­no bisogno di cure e analisi periodiche.

 Forse non ci si rende conto che chi chiede una visita medica non lo fa per passatempo ma perché ne ha bisogno. Senza contare che nel nostro caso, non siamo neppure nella condizione di valutare altre strutture pubbliche che non pos­siamo raggiungere così facilmente, essendo Vieste in una posizione geograficamente disa­giata. Mi chiedo come possano fare gli anziani, le persone più fragili. Ecco perché ho provato a sollecitare gli organismi competenti”.

Tonia Ragno ha inviato la sua lettera anche all’attenzione del dg Antonio Nigri e al presi­dente della Regione Michele Emiliano. “Al momento però nessuno dei due mi ha risposto, spero lo facciano quanto prima”, l’auspicio della donna.

Ma la sua sollecitazione pubblica ha destato nella gente un altro effetto: “Mi chiedono di fare qualcosa, di occuparmi di questo problema, di farmi carico di un tale disservizio ma io non pos­so fare tutto questo. Mi sono limitata a segna­lare una mia esperienza ma oltre sinceramente non posso andare.

Sono solo una semplice cit­tadina, ora sta a chi di dovere risolvere il pro­blema. Sicuramente fa molto riflettere quello che è accaduto, fa capire come le persone sia­no bisognose di chi abbia a cuore i loro interes­si, in primis il diritto alla salute e di chi profonda il massimo impegno affinché queste criticità ataviche vengano risolte una volta per tutte”.

La situazione sembra destinata ad esacerbar­si con l’approssimarsi dell’estate e la fisiologica riduzione del personale che legittimamente chiede un periodo di ferie. “Anche se non in via ufficiale sembra che alcune agende siano state chiuse proprio per i mesi di luglio e agosto – riferiscono alcune fonti interne alla Asl -, in particolare per le previste assenze del personale non medico che affianca gli specia­listi, i quali a dire il vero potrebbero anche rifiu­tarsi di erogare la prestazione senza la ade­guata assistenza.

In teoria però le Aziende sa­nitarie, anche in caso di ferie, dovrebbero pre­vedere figure in sostituzione per non interrom­pere il servizio. Anche perché in realtà in questo ambito non risultano esserci carenze, ad esempio di infermieri. Eppure sembra che in certi distretti non sia possibile prenotare, alme­no al momento, visite nei due mesi estivi.

Una simulazione di prenotazione Online ha eviden­ziato che le prime visite in cardiologia, tra le branche più richieste, sono disponibili in certi distretti ad aprile 2025, così come una ecg”. Ma allo stato attuale neppure il ricorso ai privati, pure previsto e finanziato dalla Regione nel piano per abbattere le liste d’attesa, sembra poter essere risolutivo.

“Assistiamo ad un fenomeno strano – aggiun­gono alcuni medici convenzionati -, capita sempre più spesso che i pazienti lascino il pub­blico per il privato, da qui però vengono rispediti al pubblico perché, almeno per le cure più com­plesse, i medici delle cliniche chiedono ai pa­zienti di farsi fare valutazioni più complesse nelle strutture pubbliche da medici del pubbli­co.

Quasi a voler abdicare alle proprie respon­sabilità. Non solo, a volte capitano casi in cui la paralisi del pubblico determina anche quella del privato, ad esempio quando un paziente che necessita di un intervento all’anca non vie­ne operato nella clinica perché non riesce ad avere l’ok del cardiologo”. E così si moltiplicano le storie delle tante Tonia Ragno sparse per la provincia.

l’attacco