Il pg Giarmicola Sinesi chiese alla corte d’appello di acquisire le dichiarazioni rese il 24 marzo e il 3 aprile dal neo pentito Marco Raduano che ha assistito all’udienza in video- coferenza; l’ex boss viestano, collaboratore di Giustizia da marzo, ha confessato oltre 10 omicidi di cui 5/6 eseguiti e d’essere stato al vertice dell’omonimo clan mafioso dedito essenzialmente ai traffici di droga.
Si è aperto così, alla presenza anche del procuratore generale Leone De Castris, davanti ai giudici della corte d’appello di Bari il processo-bis Omnia nostra a 17 garganici, condannati in primo grado a un ergastolo (Raduano) e 152 anni e 4 mesi di carcere complessivi.
La difesa si è riservata di pronunciarsi sulle richieste dell’accusa: si toma in aula il 15 luglio. 117 imputati sono accusati a vario titolo di mafia, 2 omicidi (Giuseppe Silvestri ucciso a Monte il 21 marzo 2017; e Omar Trotta ammazzato a Vieste il 27 luglio successivo); 1 tentato omicidio (18 febbraio 2018 a Manfredonia a Giovarmi Caterino, il basista della strage del 9 agosto 2017 con 4 morti nella guerra di mafia garganica), droga, estorsioni, armi, rapina, trasferimento fraudolento di valori, favoreggiamento, violenza privata, falso, truffa all’Inps tramite l’assunzione di falsi braccianti, furto, incendio, autoriciclaggio.
L’inchiesta “Omnia nostra” di Dda e carabinieri del Ros riguarda il clan Lombardi/Ricucci/La Torre (ex gruppo Romito) in guerra con i Libergolis; e gli alleati del gruppo mestano Raduano, a loro volta in guerra con i nemici della batteria Perna/Iannoli. Il blitz del 7 dicembre 2021 portò all’arresto di 32 persone; la Dda chiese il rinvio a giudizio di 45 imputati per 57 capi d’accusa.
Il processo si è diviso in 3 tronconi: abbreviato per 19 persone condannate dal gup di Bari il 31 ottobre 2023, e per 17 delle quali è iniziato ora il processo d’appello; giudizio con rito ordinario per 24 imputati in corso in Tribunale a Foggia dal gennaio 2023; processo in corte d’assise sempre a Foggia a 2 imputati per l’omicidio Trotta, iniziato a febbraio 2023.
La novità del processo d’appello è che si è ingrossata la fila dei pentiti: ai fratelli mattinatesi Antonio e Andrea Quitadamo, al manfredoniano Antonio La Selva, e al viestano Danilo Pietro Della Malva si è aggiunto Marco Raduano, 41 anni, detto “Pallone”, catturato a Bastia in Francia lo scorso 2 febbraio dopo un anno di latitanza per essere evaso il 24 febbraio 2023 dal carcere di Nuoro dove scontava 19 anni per traffico di droga, condannato all’ergastolo in primi grado in Omnia nostra per mafia, 2 omicidi e 1 tentato omicidio, pentitosi a marzo.
Queste le condanne dopo a sentenza di primo grado pronunciata il 31 ottobre 2023 del gup di Bari e tra parentesi le richieste della Dda:
Luciano Caracciolo, 54 armi, Manfredonia: 8 anni;
Adriano Vincenzo Carbone, 53, Manfredonia:
1 anno e 8 mesi pena sospesa con esclusione dell’aggravante mafiosa; Lorenzo Caterino, 42, Manfredonia:
12 anni; Leonardo Ciuffreda, 46, Gorizia: 11 anni e 4 mesi;
Giuseppe Della Malva, 59, Vieste: 11 anni e 4 mesi;
Michele D’Èrcole, 42, Monte:
11 armi con assoluzione dal favoreggiamento; Giuseppe Pio Impagnatiello, 35, Manfredonia:
10 anni e 8 mesi; Antonio La Selva, 41, Manfredonia, pentito:
4 anni e 8 mesi; Francesco Notarangelo, 58, Mattinata:
13 anni e 4 mesi; Alexander Thomas Pacillo, 37, Manfredonia:
9 anni; Andrea Quitadamo, 34, Mattinata, pentito:
4 anni; Antonio Quitadamo, 48, Mattinata (il fratello), pentito: 12 anni e 4 mesi con assoluzione dal furto per difetto di querela;
Marco Raduano, 40, Vieste, pentito: ergastolo;
Pietro Rignanese, 40, Manfredonia: 13 anni con assoluzione dal furto per difetto di querela;
Giuseppe Sciarra, 37, Manfredonia:
9 anni e 4 mesi; Moreno Sciarra, 31, Manfredonia:
8 anni; Antonio Zino, 44, Manfredonia: 12 anni e 8 mesi.