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PESCHICI/ IL SINDACO D’ARENZO: “QUESTA SARÀ L’ESTATE CHE CI CONSENTIRÀ DI TRACCIARE LA NOSTRA ROTTA PER IL FUTURO. ABBIAMO GRANDI IDEE”

Dopo 12 mesi alla guida di Peschici, come sta andan­do, come si sta muovendo la nuova amministrazio­ne comunale e su quali ambiti sta intervenendo?

Stiamo mettendo un po’ d’ordine finalmente in alcuni ambiti, ad esempio sulla gestione dei suoli comunali, abbiamo incassato già 50 mila euro in più rispetto all’anno scorso, dovremmo arri­vare a 300 mila euro di concessioni demaniali; continuiamo a lavorare per ottimizzare la raccolta differenziata, molti impren­ditori si sono dotati di presse e cassoni per i rifiuti, anche perché purtroppo la vecchia azienda non ha fatto investimenti in pro­posito. Sappiamo tutti che quando vinse la gara era già in con­cordato fallimentare e tutto quello che poi è accaduto. Quello che so è che oggi non abbiamo più problemi di sorta, la città è pulita, il servizio funziona, non ci sono incidenti o atti dubbi.

L’estate è alle porte, la scorsa stagione è stata in chiaro­scuro, cosa vi aspettate quest’anno?

Come ho già avuto modo di dire, i numeri ufficiali non sono quelli reali. C’è del sommerso e paradossalmente chi non dichiara penalizza tutti anche per questo, in termini di promozione e appetibilità. Ad aprile sono stati fatti al Cis 48 verbali, per altrettante strutture che sono da sempre sul territorio. Se ne è occupata la Guardia di Finanza in virtù di un accordo firmato dalla vecchia amministrazione, con la delibera di giunta del 10 maggio 2023, sottoscritta dall’ex Sindaco Franco Tavaglione,dagli asses­sori Rocco Vecera, Luca Domenico Esposito e Lucrezia Francesca Lagrande.Lo scopo era quello, condivisibile per­ché parliamo di equità sociale, di contrastare l’evasione tribu­taria di tutte le attività economiche del paese. Oggi però ser­peggia un po’ di malumore tra gli imprenditori ma è giusto che si sappia l’origine di questo provvedimento: disposto da un’am­ministrazione che ha lanciato una bomba sapendo di dover la­sciare. Ora tocca a noi fare la parte degli inquisitori, quando in realtà non abbiamo deciso noi e ci tocca gestire le doglianze di chi finalmente paga il dovuto. Perciò che riguarda le presenze, crediamo che siamo alle porte di un’ottima estate, al di là del da­to sull’emersione che porterà a numeri più alti, ci sono strutture in ripresa, il Gusmay che ora è con Valtur, già oggi ha 120/130 camere occupate su 180. Ma anche nei campeggi ci sono già molti turisti, Per il Gruppo Saccia, so che ci sono già 500 perso­ne presenti nelle loro strutture a Peschici già da qualche giorno. Anche lo Julia è operativo da aprile con tante prenotazioni. Ot­timismo anche per luglio e agosto quando è previsto un impor­tante afflusso vicino al sold out. Non solo mare e sole ma anche un ricco programma, in particolare musicale. Quest’anno ab­biamo due rassegne anziché una. L’ultima arrivata è Note di mare, che vede protagonisti Gigi D’Alessio e Francesco De Gregori, dal 20 e il 25 agosto, mentre per l’altra, il Peschici jazz che è stata incardinata con una convenzione in PugiiaPromozione quindi finanziata anche dalla Regione Puglia aspettiamo di annunciare i nomi ed è prevista tra il 6 e il 7 settembre.

L’estate 2024 è quella che effettivamente questa ammini­strazione è riuscita a programmare, che tipo di impronta vuole dare da qui ai prossimi anni all’economia legata ai turismo?

L’Idea è quella dì migliorare l’accoglienza, non solo degli im­prenditori, anche la nostra. Per fare questo è fondamentale re­digere il Piano strategico del turismo. Se non utilizziamo questo strumento, non sapremo mai quali sono i nostri target, ovvero quello che noi intendiamo fare nei prossimi 3,4 anni. Allora a ottobre ho già pianificato una serie di incontri in cui sentire gli imprenditori e raccogliere le loro istanze ma anche quelle degli ospiti. Capiremo dai diretti interessati di cosa c’è bisogno in ogni circostanza, dal pranzo ai servizi. Già da ora possiamo però af­fermare che l’esigenza più sentita è quella relativa al migliora­ mento della viabilità e di disponibilità di parcheggi. In effetti se la gente non sa dove lasciare la macchina non si ferma da noi, danneggiando anche la piccola economia commerciale legata al visitatore mordi e fuggi.

Noi non dobbiamo disdegnare nes­suno, accogliamo i turisti che vengono da fuori ma anche quelli di prossimità, quelli che si fermano a dormire e quelli che sono solo di passaggio. Per noi ognuno di loro è benvenuto. Sempre a proposito di viabilità, in questi giorni stiamo discutendo con Regione e Sovrintendenza per riaprire un tratto di strada pree­sistente che faciliterà l’accesso alla SS 89, grazie all’acquisizio­ne da parte del Comune al patrimonio pubblico di un’area pri­vata, un lavoro durato 7 mesi che presto porterà i suoi frutti e mi­gliorerà la viabilità.

Qualche giorno fa abbiamo avuto un incon­tro con un’azienda specializzata in funivie, l’idea è quella di tro­vare un modo per poter realizzare un impianto di risalita, che colleghi i parcheggi presenti nella piana ai centro del paese, an­che in questo caso per snellire il traffico e consentire comunque l’arrivo dei visitatori. E’un bel progetto, anche fattibile, purtroppo i costi sono proibitivi e non è stato pensato negli anni scorsi di candidare Peschici ai finanziamenti del Pnrr, per i quali a dire il vero non abbiamo trovato alcun progetto. Un’altra richiesta fre­quente è legata alla pulizia degli arenili che non veniva fatta e su cui siamo intervenuti, una pessima pubblicità se associata ai cumuli di immondizia che deturpavano il paese e le zone cir­costanti, anche questa una criticità risolta cambiando la ditta.

Questa sarà quindi l’estate che fungerà per voi da cartina tornasole per poi fare il punto ad ottobre e pensare ad un piano a medio e lungo raggio.

Sì, un piano strategico di quattro anni. Quindi l’amministrazione ogni anno potrà cogliere quali sono le peculiarità e le esigenze per poter avviare una programmazione con cognizione di cau­sa. Come già accennato e come abbiamo fatto già quest’anno, vogliamo puntare molto sugli eventi. Ma anche sui progetti e le strategie di comunicazione. E sul decoro urbano: a settembre ad esempio parte un progetto, già concordato con la Soprinten­denza, per un anfiteatro, recuperiamo un vecchio mercato co­perto, da molti anni in stato d’abbandono e degradato che di­venterà un contenitore culturale e di intrattenimento, anche per eventi che vadano oltre la stagione estiva, in particolare sarà la location di spettacoli da mettere in scena all’alba e al tramonto. A settembre partiamo anche con i lavori di rigenerazione dei marciapiedi pubblici che verranno rifatti tutti. Sempre a settem­bre annunceremo anche i dettagli del concerto di Capodanno. L’assessorato alla cultura è molto impegnato, avremo il premio giornalistico con Vico del Gargano e almeno una ventina di eventi per tutto l’anno.

Tutti concordano sul fatto che questi sono tra i posti più bel­li d’Italia, però è vero anche che non basta più fare affida­mento esclusivamente sulla bellezza dei luoghi per l’attrat­tività turistica.

E’ vero e ce ne accorgiamo ancora di più quando ci confrontiamo ai vari tavoli istituzionali a cui partecipiamo. Sia noi amministra­tori che gli imprenditori dobbiamo affrontare seriamente una riflessione, per restare al passo con i mercati non possiamo più restare al palo ma dobbiamo puntare tutto sulle competenze, sul know-how e per questo è essenziale la formazione continua rispetto alla quale purtroppo noi ancora difettiamo.

Come amministrazione, consapevole di questo, state pen­sando a un percorso a supporto del mondo dell’Impresa ma anche per la classe dirigente?

Certo. Ho favorito la creazione del consorzio operatori turistici che prima non c’era in cui fare programmazione, proposte e eventi formativi, tutti insieme, amministratori e imprenditori. Bi­sogna partire da questo, dal mondo dell’associazionismo. Altri­menti non andiamo da nessuna parte. Il problema è proprio que­sto, bisogna incoraggiare in particolare i ragazzi ad avvicinarsi alla politica come una realtà al servizio della comunità e votata al cambio di passo. Occorre anche rompere vecchi schemi, ad esempio in una località come Peschici la Proloco deve essere sempre aperta, di sera e nei festivi, dobbiamo trovare un modo ma lo dobbiamo fare.

Tra i nervi scoperti del Gargano c’è anche l’assistenza sa­nitaria e la carenza di medici, lei l’anno scorso ne ha incen­tivato l’arrivo accordando dei benefit, una scelta che ha fat­to storcere il naso a qualche suo collega Sindaco.

Forse altrove ci sono i medici, qui a Peschici, soprattutto d’esta­te, no. Per un semplice motivo, gli affitti, le spese per il vitto sono altissimi e quindi un incoraggiamento andava dato, fornendo ad esempio gli alloggi. Solo così abbiamo trovato, seppure con grande fatica, qualcuno disposto a venire. Detto questo è anche vero che guardando i numeri, non ci sono state molte emergen­ze, questo perché si va dal dottore in modo inappropriato e per ragioni che esulano i compiti di questi professionisti.

Una idea che ho promosso è quella per la quale non facciamo pagare l’af­fitto ai medici di medicina generale per gli studi privati, li ospitia­mo nelle strutture pubbliche e in cambio garantiscono una mano al servizio 118 o in guardia medica, che poi in teoria dovrebbe essere il principio delle case della comunità. E ancora, dovrem­mo cercare di farci dichiarare zona disagiatissima per ulteriori garanzie e tutele in ambito sanitario. Per quanto ci riguarda stia­mo intervenendo sul centro Padre Pio, per trasferire il servizio in strutture più grandi e questo ci potrebbe assicurare il ritorno a 7 unità lavorative e un miglioramento dei servizi sociosanitari di cui tanto ha bisogno una popolazione che è sempre più anzia­na.

Come affronta Peschici il diffuso problema della desertifi­cazione demografica?

Punto molto sul piano paesaggistico, voglio che sia uno stru­mento utile a cambiare la tendenza attuale e favorire le imprese locali. Devono farsene una ragione anche gli enti sovracomunali. La tutela dell’ambiente e del paesaggio è prioritaria ma bi­sogna fare una valutazione sull’esistente: se sulla carta, ad esempio, in un certo luogo è registrata una duna ma quella da decenni non esiste più, che senso ha limitare l’impresa? Il lavoro è l’unico modo per fermare lo spopolamento, per questo voglia­mo rilanciare l’artigianato locale. Occorre il Piano d’insediamen­to produttivo che ad oggi noi non abbiamo e su cui stiamo lavo­rando. Puntiamo anche sulla pesca, abbiamo aderito al Gal pe­sca per questo. Il nostro obiettivo è quello che si usino le risorse in modo efficiente: se un giovane si vuole cimentare nel compar­to e non ha i soldi per comprare l’imbarcazione, glieli dobbiamo trovare noi.

A proposito di tutela ambientale, il Gargano e quindi anche Peschici sono soggetti ad incendi, come si sta muovendo l’amministrazione comunale?

Il ministero ci ha riconosciuto delle risorse, abbiamo individuato delle aree, che sono poi quelle prossime al paese, tra Zaiana e San Nicola, dove praticamente l’accesso è impossibile. La pri­ma cosa da fare quindi sono i diradamenti delle piante. Va messa in moto tutta una complessa macchina burocratica e ammini­strativa, anche per il personale da destinare a tali attività. A volte le interlocuzioni con i soggetti preposti non sono facili, noi pro­viamo a fare la nostra parte, talvolta anche prendendo decisioni tempestive. Altro tema da affrontare in tal senso è il piano del Parco del Gargano, sia come strategia antincendi, che come svi­luppo socioeconomico. Le esigenze delle comunità sono cam­biate, cerchiamo di fare rete collaborando con le comunità vici­ne. Il problema tuttavia non sono le politiche del Parco, anche perché in mancanza di un direttivo, che deve nominare il mini­stero e che si aspetta da anni, il presidente può ben poco.

Nel recente passato ci sono stati due casi finiti agli onori della cronaca che hanno suscitato parecchia curiosità: la scomparsa delle monetine dei parchimetri e il pignoramen­to della casa comunale da parte dell’Agenzia delle Entrate, come sono finiti?

Il pignoramento della casa comunale è rientrato, riguardava una vecchia somma di denaro, tanto vecchia che era in lire, da de­stinare alla riqualificazione di Kalena. Mentre per la storia delle monetine la Corte dei conti ha chiuso l’indagine scagionando il dirigente.

l’attacco