Molti di noi hanno scolpito nel loro cuore i nomi di quei calciatori (ma per noi campioni) succeduti nel tempo, da quel lontano 1969 quando fu fondato l’Atletico Vieste.
Anni esaltanti, i primi, anche se si è partiti dalla Terza e Seconda Categoria. Anni di magia e sogni proibiti, dal capitano ninì delli Santi a Pierino Della Torre, Michele Mattera, Filippo D’Errico, l’elenco è troppo lungo ma tutti sanno chi sono stati questi liceali.
Ci sono stati anni dove l’Atletico ha vissuto pericolosamente perché si reggeva su fragili bilanci. Dopo la retrocessione in Seconda Categoria (76/76) si temette il peggio ed invece il Presidente Michele Muscettola riuscì a mettere a posto le cose riportando l’Atletico in Prima Categoria nel 79/80 con una miriade di giovani rampolli viestani: i fratelli Sante e Giovanni Chionchio, Michelangelo e Marco Pupillo, Michele e Sante Lapomarda, arricchito da giovanissimi talentuosi quali Mario Cariglia e Michele Cristino, con Michele Ricci portiere, che parò per oltre un ventennio.
Un altro momento storico terribile, quando bussò alla porta il fallimento dell’Atletico, il Presidente Michele Clemente si ritrovò solo e senza giocatori, ma rimise i conti a posto e si ritornò competitivi.
Nel dicembre del 1987 la Gioventù Vieste si sacrificò per l’Atletico unendosi e riempiendo la rosa di tanti viestani, anche se l’operazione, ma solo in quell’anno, non sortì gli effetti sperati. L’Atletico amaramente tornò in Seconda Categoria, nonostante la rosa era di tutto rispetto.
Si temeva il peggio, scongiurato, da una operazione vincente dei fratelli Enzo e Michele Notarangelo, che ricostruirono e rilanciarono la società nominando Carmine Gianniello Presidente.
Solidità economica ed organizzazione fecero da cornice a quattro anni esaltanti dove vittorie su vittorie l’Atletico salì, approdando per la prima volta nel campionato di Eccellenza pugliese a girone unico, con una rosa formata da tanti viestani: Ricci, Brigida, Azzarone Matteo, Maggiore, Michelangelo Pupillo, Moschiano, Monacis, Cristino ed altri, con Arnaldo Trombetta condottiero e Franco Piemontese allenatore vincente, in un campionato che culminò con la partita del decennio: Atletico Vieste – Palo 4-0 – 3 maggio 1992, con Michelangelo Pupillo splendido goleador.
La gioia durò poco perché l’Atletico Vieste si ritrovò in pochi anni in Seconda Categoria con presupposti che saltasse tutto per aria perché non vi erano le risorse economiche. Ancora una lunga traversata, che approdò nell’ennesima rivoluzione interna con una nuova società.
Lorenzo Spina Diana rivelò quei “resti” e con una campagna acquisti mirata riuscì ad imbarcare fior di calciatori mandando in delirio il “Riccardo Spina”. Domeniche incontenibili con le gesta di Maurizio Gentile, i gemelli Rocco e Paolo Augelli, Ducange, Scarano, Melchionda a seguire il cesallatore, Angelo Colella.
Nel dicembre del 2013 l’Atletico raggiunse il suo apice con la finale di Coppa Italia dilettanti con Massimo Olivieri mister vincente. Le intuizioni e l’organizzazione del presidente, Spina Diana toccarono vertici mai prima raggiunti.
Ma….con il rovescio della medaglia: le troppe spese e una situazione debitoria esplosiva che divenne insostenibile e non più sopportabile.
Anche se raccontata succintamente questa è la piccola-grande STORIA, dei primi 55 anni dell’Atletico Vieste.
Nessuno la può cancellare e quindi la conseguente domanda: cosa è accaduto in questi giorni con certi comunicati stampa?
L’ Atletico Vieste non esiste più. Si è unito col Peschici dando origine ad un progetto nuovo e a una imprecisata società con il nome di “ATLETICO GARGANO”, operazione subito mal digerita dai numerosi tifosi che sono in subbuglio: contro chi?
Lorenzo Spina Diana resta presidente dell’Atletico Vieste che potrà disputare solo campionati giovanili. Lo storico presidente, Lorenzo quindi si è liberato della zavorra Atletico Vieste, cedendola ad un suo presunto nemico, ed allora cosa pensare ?
Aggiungere altro a questa vicenda sarebbe solo superfluo…. e penoso.
Paese, tifosi, storici sponsor, Amministrazione Comunale ignorati….
Sembra un delitto pre-confezionato. l’Atletico non c’è più e addirittura non si giocheranno le partite casalinghe sempre a Vieste…
D’accordo Vieste è un paese strano (per usare un eufemismo), come pure la sorella Peschici.
Rammento come sia passato in un silenzio assordante l’abdicazione della Sunshine Basket Vieste, giunta addirittura a lambire il campionato di serie B nazionale. Vieste poteva avere un ulteriore strumento di comunicazione, appunto una squadra in serie B. Nulla. Tutto è passato come se nulla fosse…
Ma se c’erano (e ci sono) problemi economici perché non riniziare dalla categoria più consona?…. Proprio come hanno fatto umilmente gli amici del basket ?
Insistenti voci di corridoio danno per certo anche l’Atletico Peschici in serie difficoltà, non solo a livello economico.
Vieste e Peschici: due “povere” sull’orlo di una crisi di nervi…
Una cosa è certa: l’opera di questi nuovi dirigenti sarà ricordata dai titosi…dai viestani e peschiciani come coloro che hanno cancellato la memoria calcistica delle proprie comunità.
Grande Presidente Spina Diana, sei passato alla storia per aver resistito e partecipato a più di dieci campionati di Eccellenza, ma sarai ricordato nella storia calcistica di Vieste come il presidente che ha cancellato il glorioso Atletico Vieste….
michele mascia