I collaboratori di giustizia stanno devastando il castello criminale della mafia garganica. In ginocchio c’è soprattutto il clan Lombardi-Scirpoli-Raduano, soprattutto dopo i pentimenti dell’ex boss di Vieste, Marco Raduano detto “Pallone” e dei suoi scagnozzi Danilo Della Malva alias “U’ Meticcio”, Giovanni Surano detto “Lupin”, Liberantonio Azzarone detto “Antony” e Orazio Coda alias “Balboa”. Su Manfredonia, invece, ha deciso di collaborare Antonio La Selva detto “Tarzan” mentre a Mattinata hanno deciso di chiudere la carriera criminale i fratelli Antonio e Andrea Quitadamo detti “Baffino”.
Tutti hanno spiegato di voler cambiare vita per preservare il futuro delle rispettive famiglie, ma qualcuno non sembra essere troppo d’accordo. È infatti notizia delle ultime ore che una lettera dal contenuto minatorio è stata inviata alla sorella di Raduano. Un’altra missiva, invece, è stata recapitata alla figlia di Antonio Quitadamo. Parenti di quest’ultimo avrebbero già ricevuto altri “avvertimenti” nei mesi scorsi.
Inoltre, durante il processo “Omnia Nostra” che vede alla sbarra proprio il clan Lombardi-Scirpoli-Raduano, rivale dei montanari Li Bergolis-Miucci, lo stesso Raduano ha ammesso che prima di pentirsi aveva intenzione di vendicarsi con i collaboratori di giustizia: “Scambiavo lettere dal carcere soprattutto con Francesco Scirpoli tramite un soggetto calabrese nel carcere di Agrigento. Il tema era quello della collaborazione di Della Malva. Cercavamo di capire il suo bagaglio di informazioni. Ci manifestavamo la nostra preoccupazione. Avevamo pensato anche di nascondere un gps sulle auto dei parenti dei pentiti per individuare le località protette”.
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