Tre le scelte: Barbano, Crisetti o Natale. Il ruolo del voto disgiunto: a chi gioverà? Sarà ballottaggio?
Ache punto è la notte? Sarà fatta la Storia (elezione della prima donna a Palazzo di Città) nel segno della discontinuità o si perpetuerà il solco già tracciato e poi forzatamente allungato con il discusso ribaltone? Giuseppe Conte tornerà sul palco di Piazza dei Martiri per omaggiare la vittoria del “suo” Filippo Barbano o resterà a Roma a contare i voti dei grillini alle Europee? Nellacittà di san Pio il gran giorno (quello delle votazioni) è arrivato e lunedì si conoscerà il primo esito (con molta probabilità). Perché alte sono le percentuali che sarà necessario ricorrere al ballottaggio, il prossimo 23 e 24 giugno, per scoprire chi sarà il nuovo sindaco. Nel contempo si chiude, e va detto, una delle campagne elettoralipiù noiose degli ultimi trent’anni.
VADEMECUM ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2024
Sarà possibile andare a votare sabato 8 giugno dalle 15 alle 23 e domenica 9 giugno dalle 7 alle 23. Lo scrutinio prenderàil via invece lunedì 10 giugno a partire dalle 14. Tra le modalità previste per apporre il segno in cabina elettorale c’è anche il voto disgiunto. Che giocherà un ruolo determinante nel risultato finale.
TRE GLI SCHIERAMENTI IN CAMPO, 19 LE LISTE, 300 CIRCA GLI ASPIRANTI CONSIGLIERI COMUNALI per 16 scranni.
Sonoi numeri di questa tornata elettorale.
LE TRE OPZIONI A DISPOSIZIONE
Come è già noto, gli elettori sangiovannesi avranno a disposizione ben tre opzioni: il sindaco uscente che ha portato a termine la consiliatura grazie ad un controverso ribaltone (si è alleato con il suo avversario di 5 anni prima, una operazione meramente di potere), il dottore che gode della “benedizione” dell’ex premier Giuseppe Conte (basterà?) e l’avvocato, unica donna in gara.
IL “BORSINO”:CRISETTI
Sul sindaco uscente nelle ultime giornate si è abbattuta la “sciagura” delle esose cartelle Tari che ha fatto imbestialire i contribuenti, mal predisponendoli così al voto a favore dell’amministrazione uscente. A ciò va poi aggiunto,oltre alla mancata massiccia affluenza alla presentazione della piattaforma turistica (Giubileo 2025)rivolta ai pellegrini-vacanzieriper una città“accogliente per vocazione” (peccato per quei bambini ucraini – ma non erano turisti però, e già… – non accolti nel marzo 2022 che fuggivano, poverini, dalla guerra appena scoppiata, a causa di un imbarazzante “corto circuito” che travolse gli enti preposti), anche e soprattutto il ribaltone insopportabile dell’aprile 2023 sul quale oggi l’elettorato sarà chiamato a pronunciarsi, premiando o nocosì quell’operazionedi mero mantenimento del potere,all’epoca spacciata per un progetto di rilancio della città. Crisetti inoltre afferma di temere l’astensione,omettendo però di ammettere che- se così sarà –lo si dovrà in gran parte proprio aquel patto, sul quale –stante così le cose – l’elettorato ha l’occasione -a distanza di un anno-“di dire la sua”, approvandolo o condannandolo.
BARBANO Ha ribadito di essere stato tra i fondatori del PD, di avere rispetto per il partito, ma che le interlocuzioni non sono mai partite per il campo largo perché “abbiamo problemi con questi uomini che oggi rappresentano il Pd e con questa amministrazione”. Parole e musica di Filippo Barbano che fanno chiarezza su quale saranno le sue scelte un domani in un eventuale ballottaggio. Da registrarela seconda venuta di Giuseppe Conte che in tour in Capitanata nei giorni scorsiè ripassato per San Giovanni Rotondo e in un orario inconsueto (tarda mattinata) per le visite elettorali è comunque riuscito a radunare un nutrito gruppetto di fans (niente a che vedere però con la folla oceanica di 4 domeniche fa, ma una discreta folla, considerata anche l’ora). Ma -“stranamente”-nel comizietto improvvisato dopo essersi issato su uno scalino di un portone di Corso Umberto I, ha parlato prevalentemente di argomenti non locali, di Gaza – “inaccettabile il massacro”-, di Ucraina – “noi unici contro invio armi”, “ci vuole il coraggio per dire basta alla guerra”…. insomma di politica internazionale. Chissà perché?
NATALE Sta facendo la sua campagna elettorale, senza infamia né lode. Al netto di alcune ingenuità rilevate nell’ultima intervista, il consenso che circola attorno al suo nome scaturisce dal fatto di non avere scheletri negli armadi – al pari di Barbano – e potrebbe finanche godere del cosiddetto “voto contro”, ovvero di quelle dinamiche per cui, a patto che tu faccia poco o niente, “la gente potrebbe votarti perché ha deciso di non farlo per l’altro, il tuo avversario, e tu sei considerato quello meno peggio”. Tradotto: si gode di un voto a favore più per demeriti altrui che per meriti propri.Non sempre accade, ma qualche volta sì. Fortunato chi ne usufruisce.
LE ULTIME “STOCCATE” PRIMA DEL VOTO DI LEGA VALORE ITALIA E FORZA ITALIA
“Finalmente la coalizione che sostiene Crisetti ha ammesso che l’aumento della TARI è dovuto grazie “alla inefficienza di chi ci ha governato negli ultimi 5 anni” (esattamente come affermato dallo stesso Crisetti). E fanno ancora promesse!!!!!” ha twittato con ironia Mauro Cappucci, leader di Lega Valore Italia, molto da vicino al senatore Marti,dopo il manifesto sulla Tari vergato dall’attuale maggioranza che ha cercato di spiegare qualcosa agli elettori contribuenti, ma senza successo a quanto pare, visto che le incazzature persistono e mettono in seria difficoltà il primo cittadino uscente aspirante alla successione di sé stesso. Mimmo Longo,portavoce di Forza Italia,invece,presso una radio locale, tra gli argomenti trattati, oltre “al famoso problema della Tari e della questione dei Comparti, si è soffermato sul problema, mai toccato prima d’ora da nessuno, dell’esternalizzazione della riscossione dei tributi comunali “allo scopo di evitare gli errori del passato – ha spiegato – tipo il casoGEMA, ve lo ricordate? Quella società che incassava i tributi comunali che poi fallì lasciandovuote le casse dei Comuni. Cerchiamo di non rifarli questi errori.”
Da domani, la parola passa agli elettori.
francesco trotta