Si deve al lavoro di cura editoriale di Nello Biscotti, Teresa Maria Rauzino e Michele Eugenio Di Carlo la pubblicazione del volume “Intrecci di Saperi per una conoscenza integrata”, che sistematizza le dissertazioni della prima stagione 2021 /2022 delle Adunanze della Carta di Catenella, pubblicato per i tipi di Andrea Pacilli Editore, 2024. Alta presentazione delta raccolta è dedicata la parte introduttiva della prima giornata della due giorni di incontri, dibattiti e visite guidate che si svolgeranno oggi e domani a Baia Catenella, nel programma di eventi organizzato in concomitanza con la seconda edizione di Gargara Fest.
A partire dalle 11, nel prato del Villaggio Turistico Catenella, il volume sarà illustrato con interventi dei tre curatori e di Andrea Pacilli (editore), Salvatore Ritrovato, (critico letterario). A seguire, la Tavola rotonda su “Scenari futuri per la Carta di Catenella?”.
Sono in tutto 35 gli autori presenti nel volume, che fa seguito all’ebook Percorsi della conoscenza. Momenti fondativi Carta di Catenella 2021, edito da Villaggio Globale nel 2022, e Studiosi, Scrittori e Scienziati in Capitanata tra il XIX e il XX secolo (terza adunanza di Manfredonia, i cui Atti sono stati pubblicati nel 2022. Da Appula aeditua, in un numero monografico di “Lingua e Storia in Puglia”.
“I partecipanti alte varie Adunanze si sono periodicamente confrontati, dando spazio a fermenti culturali capaci di proiettarsi nello spazio geografico, politico, sociale ed economico del Gargano, della Capitanata, della Puglia e oltre. L’intento era e rimane quello di inseguire i tempi che attraversiamo velocemente, muovendoci tra i meandri dell’informazione, al fine di raggiungere i lidi di una conoscenza strategica. Utile per la crescita culturale ed economica delle nostre comunità” è spiegato nella prefazione.
Per riferire del senso più autentico dell’operazione della Carta, i tre curatori del volume evocano a più riprese il verbo “miscidare”, ad indicare l’ambizione di integrare saperi e competenze diverse, per restituire visioni della realtà meno frammentarie e per rivisitare con occhi diversi i territori, il Gargano, la Capitanata, e non solo. “Ricucire i saperi e i saper fare che possono e devono connotare lo sviluppo sostenibile in un’area cosi complessa qual è il Gargano è l’obiettivo de La Carta di Catenella – afferma Nello Biscotti, tra i promotori dell’iniziativa avviata nel 2021 – e lo persegue promuovendo il dialogo tra te diverse componenti del variegato mondo culturale. Con la seconda edizione di Gargàra Fest avviamo una proficua collaborazione, fondandola sul comune impegno ad includere e mettere in rete valori e idee che promuovo luoghi e visioni ancora marginali. Insieme tracceremo nuovi percorsi di sostenibilità e condivisione”.
Il lavoro avviato dalla Carta di Catenella in pieno periodo di pandemia, si è via via arricchito di contributi, dando sostanza ad una scommessa che reclama un’assunzione di responsabilità condivisa e partecipata e che chiama a raccolta studiosi di storia, letteratura, archeologia, geologia, biologia, economia, diritto, sociologia, agricoltura, medicina, scienze ambientali e paesaggistiche, pianificazione del territorio, beni culturali, media, protagonisti attivi del mondo delle professioni, della scuola, della ricerca e dell’Università.
“L’incontro di oggi, avviene proprio nel luogo dove è stata sancita la fondazione della Carta di Catenella – prosegue Biscotti, dallo scorso mese di aprite anche membro della prestigiosa Accademia dei Georgofili di Firenze -. Il volume rappresenta la testimonianza del percorso di una parte delle 16 Adunanze ne e quali ciascun partecipante ha contribuito all’elaborazione dei tanti ambiti disciplinari attraverso la sua personale esperienza, il suo punto di osservazione, le sue produzioni culturali e scientifiche.
Sotto questo aspetto posso dire che sia riuscita una parte importante del nostro esperimento, la scommessa che questi saperi possano intrecciarsi oltre ad essere messi in condivisione. Il Gargano e la provincia di Foggia continuano a produrre culture ma rimangono disperse, ciascuno resta chiuso nel proprio solco disciplinare.
La realtà è una, ma noi l’abbiamo fatta a pezzi, perdendo la visione d’insieme” continua nella sua analisi il geobotanico vichese. “Questa necessità emerge ancora di più oggi che siamo di fronte alle grandi e tante complessità che ci investono e ci interrogano, che anche una periferia non può non considerare. Mi piace qui citare un articolo letto di recente a firma di Paolo Orefice, uno dei massimi scienziati di questioni educative; in esso egli riferisce che abbiamo costruito tutto il nostro sapere su paradigmi che hanno retto per secoli, alimentando la scienza moderna, la società industriale, perfino la democrazia, ma che oggi questo sistema su cui si fondano le nostre certezze si sta sfaldando inesorabilmente.
Egli dice ciò che è sotto gli occhi di tutti, e cioè che scienza, società e democrazia stanno cambiando profondamente, sia nei processi di inteconnessione globale, degli scambi delle merci e dei saperi, ma anche nella produzione dei beni, e soprattutto che questi cambiamenti investono i poteri e le decisioni. Di fronte a tutto questo, bisogna capire se e come le realtà di periferia – come il Gargano – saranno condannate a soccombere o troveranno occasioni per ricostituirsi come società che pensano e tornano a riflettere insieme”.
l’attacco