Adunanza dal significato celebrativo nel prato del Villaggio Turistico Calenella di Luigi Damiano a tre anni dalla fondazione.
Un cenacolo di intellettuali e studiosi che hanno combinato scienza e umanesimo in un percorso a tappe che ha attraversato le città del Gargano e della provincia di Foggia. Una sfida ambiziosa e non convenzionale, quella della Carta di Catenella 2021, che in tre anni ha costruito intrecci di saperi e competenze per superare la parcellizzazione delle conoscenze riguardo agli scenari sociali, culturali, economici, ambientali, storici poco o per nulla indagati nella prospettiva di una visione d’insieme dei territori del Gargano e dell’intera Capitanata.
Il primo, importante risultato di questa scommessa è testimoniato dal corposo volume “Intrecci di saperi per una conoscenza integrata” che sistematizza le dissertazioni della prima stagione 2021/2022 delle Adunanze, pubblicato nella collana Ricerca Storica per i tipi di Andrea Pacilli Editore, 2024. La raccolta delle monografie che presenta un pregevole corredo di note bibliografiche è stata presentata sabato scorso nel corso di un incontro dal significato celebrativo nel prato del Villaggio Turistico Catenella di Luigi Damiani dove l’esperimento ebbe inizio nel giugno 2021, con interventi dei tre curatori Nello Biscotti, Teresa Maria Rauzino, Michele Eugenio Di Carlo, dell’editore Andrea Pacilli e di Salvatore Ritrovato, critico letterario. Si tratta di uno degli ultimi titoli che arricchiscono la preziosa biblioteca della casa editrice indipendente, consolidata nell’ambito della produzione editoriale con marchio autonomo, unico della provincia di Foggia ad essere distribuito sul territorio nazionale italiano da Messaggerie libri.
Numerose le collane nelle quali sono catalogate le pubblicazioni, tutte frutto di un lavoro di ricerca e attenzione costante verso te culture del territorio, che nasce prima di tutto da un’assonanza profonda con l’identità – complessa, ricca e contraddittoria – della terra d’origine dell’editore che vive ed opera a Manfredonia.
“E’ un volume che documenta l’esistenza in loco di una comunità di studiosi il cui valore scientifico è ulteriormente validato dal codice ISBN, che ne garantisce la circolazione nei circuiti della distribuzione internazionale, potrà ad esempio essere repertoriato nelle università – ha spiegato Pacilli – .
Non ci ho guadagnato granché da questa operazione, non c’è alcun impatto commerciate sul territorio, noi lavoriamo nel centro-nord, qui non siamo abituati a spendere soldi in libreria, editare un libro è una testimonianza militante, e lo è ancora di più al sud. Pubblicare un libro è una testimonianza di cultura, civiltà e direi di umanità, questo volume dimostra che vogliamo esserci come attori culturali e farci conoscere”.
L’ordine delle questioni affrontate a Catenella ha delineato la necessità di riorientare da qui in avanti il cammino della Carta individuando possibili ancoraggi con la platea dei mondi esterni dell’economia, dei presidi di governo delle comunità, dell’università, ampliare il campo di azione e entrare nella partita della complessità delle profonde trasformazioni in atto nei nostri territori.
“Il tema dei temi è quello dell’inverno demografico che di qui al 2070 produrrà una diminuzione sensibile della popolazione in tutti i centri della provincia di Foggia – ha affermato nel suo intervento il Direttore de l’Attacco Piero Paciello, uno dei 100 aderenti alla Carta di Catenella -. C’è bisogno di una riappropriazione dello spazio pubblico, di costruire alleanze con l’Università, riconoscere e valorizzare il potenziate delle giovani imprese che danno nuova linfa al tessuto economico, c’è bisogno di ritrovare una connessione sentimentale con l’opinione pubblica, è questo il compito che la Carta di Catenella deve assumere nella sua età adulta”, ha concluso Paciello, annunciando l’impegno di organizzare una prossima Adunanza a Foggia sul tema della narrazione che identifica la Capitanata come terra della quarta mafia.
Di grande interesse le suggestioni e le indicazioni emerse nell’intervento di Giuseppe Bettoni, uno dei 35 autori delle dissertazioni contenute nel volume: quella del professore di Geografia all’Università Tor Vergata di Roma è una meticolosa ricognizione su programmazione e pianificazione territoriale del Gargano, in cui emerge l’assenza di una visione d’insieme del sistema sociale e del suo divenire, una settorializzazione delle politiche pubbliche, dominate da un approccio obsoleto dell’organizzazione e della finalità degli strumenti messi in campo.
“Andrebbe reinventato il modo di ‘fare territorio’, interrogare le relazioni sociali, le cose alte quali le persone, come gruppi e come individui, tengono. Occorrerebbe reinterrogare i tegami, le cooperazioni, le lotte che ci sono state e che ci sono – scrive in un passaggio della sua dissertazione. – Purtroppo, né i vecchi piani né gli attuali che riguardano il Gargano, integrano questo modo di fare e di pensare” è la tesi di Bettoni.
l’attacco