È ormai prossima la definizione del Regolamento d’uso dell’Area marina protetta dell’arcipelago delle Isole Tremiti. Il Ministero dell’ambiente e l’Ente Parco del Gargano che ne ha la gestione, hanno redatto una bozza che è stata presentata al Comune di Tremiti per una opportuna analisi e approvazione da sottoporre poi alla ratifica del Ministero dell’Ambiente. Dopo 35 anni, dunque, l’Area marina protetta delle Diomede avrà un suo regolamento d’uso. Uno strumento importante per un’area assiduamente frequentata nella quale si svolgono le più disparate attività che abbisognano di essere disciplinate.
L’istituzione dell’area marina protetta dell’arcipelago delle Isole Tremiti, le uniche dell’Adriatico localizzate a 12 miglia dal Gargano, risale al 1989 e si estende per 1.466 ettari circostanti le tre isole maggiori San Domino, San Nicola, Caprara, e dall’isolotto Cretaccio, nonché, distanziato di 12 miglia, dall’isolotto di Pianosa. Utilizzate dall’epoca borbonica e fino agli anni del fascismo, come terra di confino per criminali e detenuti politici, ha avuto nella seconda metà del secolo scorso, una vigorosa valorizzazione turistica a ragione delle peculiarità storico-architettonici presenti sulle due isole maggiori e per la rara bellezza della natura incontaminata dei suoi fondali.
Con l’istituzione nel 1991 dell’Ente Parco del Gargano, la gestione dell’area marina fu affidata a quell’ente che però non ha provveduto a regolamentarne l’uso con apposita normativa la cui mancanza ha causato non poche controversie. Ora pare che sia in arrivo l’atteso Regolamento d’uso dell’Area marina protetta dell’arcipelago delle Tremiti.
Va ricordato che la decisione è stata assunta prima delle elezioni comunali, quando l’allora vice sindaco del Comune di Tremiti, Luciano Cafiero, convocò una apposita assemblea aperta per discutere della bozza di Regolamento, d’intesa con il presidente dell’Ente Parco del Gargano, Pasquale Pazienza, presenti gli amministratori locali, una folta rappresentanza di operatori della comunità tremitese. Il vice sindaco Cafiero all’epoca rimarcò l’importanza e la necessità di avere una normativa specifica che regoli l’uso del mare circostante le isole sempre più affollate da operatori e turisti che spesso non hanno la dovuta cura di quel patrimonio marino.
Una esigenza ribadita dal presidente Pazienza che si è soffermato sul lavoro svolto in collaborazione col Ministero dell’ambiente per mettere a punto un Regolamento che recepisce gran parte delle norme nazionali ed europee e costituisce fondamentale riferimento per le molteplici attività che si svolgono nel mare delle Tremiti.
Un testo condiviso con la comunità locale e quindi aperto alle osservazioni, riflessioni ed ai suggerimenti che non sono mancati da parte dei numerosi partecipanti all’incontro e che sono stati regolarmente registrati e che saranno portati all’attenzione del Ministero dell’ambiente in sede di stesura definitiva del Regolamento la cui osservanza concorrerà efficacemente alla migliore gestione del patrimonio delle Tremiti.