Scatta l’ora del mini-rimpasto per la giunta regionale pugliese attesa da un “tagliando” di fine mandato da varare insieme alla nomina dei nuovi direttori di dipartimento. Digerite le amministrative, in Regione Puglia cambieranno equilibri politici e organigramma di governo in sintonia con il risultato del voto che ha rafforzato il Pd e affossato Cinque Stelle, Azione e Italia Viva. Il tutto per rilanciare l’amministrazione con la firma di un patto di fine mandato condiviso dal governo regionale e dagli alleati del centrosinistra.
Primo passo è il rientro in maggioranza dei Cinque Stelle, previa approvazione del patto per la legalità chiesto dal presidente Giuseppe Conte all’indomani delle inchieste giudiziarie al comune di Bari e alla Regione Puglia. A stretto giro il presidente Michele Emiliano procederà in simultanea al giro di valzer annunciato per i capi dipartimento, prorogati fino al 15 luglio, e a piccoli ritocchi della squadra degli assessori. A partire dall’assessorato al Welfare che dovrebbe tornare alla consigliera foggiana Rosa Barone, anche se circola l’ipotesi di un cambio in corsa con il collega Cristian Casili, vicepresidente del Consiglio, posto che lascerebbe proprio alla Barone. Una rotazione al momento non condivisa che sta creando qualche frizione all’interno del gruppo Cinque Stelle.
Coperta la casella vuota del decimo assessorato, Emiliano vuole passare la delega pesante della sanità che avocò a se dopo il licenziamento forzoso dell’ex assessore tecnico Rocco Palese: l’idea è di assegnarla al vicepresidente Raffaele Piemontese in quota al Pd in premio per l’ottimo risultato elettorale.
Piemontese sta riflettendo sulla proposta, non proprio entusiasmante rispetto alla postazione attuale, il bilancio, che ricopre da sette anni e che non vorrebbe lasciare se non dietro richiesta esplicita da parte del governatore Emiliano. In alternativa alla Sanità potrebbe andare l’attuale assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia e lasciare il posto al pentastellato Casili interessato alle delega alle Politiche agricole. In un caso e nell’altro Emiliano potrebbe prendere la casella del bilancio, così come fanno molti suoi colleghi in altre Regioni.
Il cerchio si chiuderà nei prossimi giorni dopo un giro di consultazioni con i partiti e con il resto degli assessori. Di certo non sarà possibile accettare altre richieste, ad esempio il secondo assessorato rivendicato dai Cinque Stelle o al gruppo di Azione che sta per sciogliersi per formare una nuova lista civica regionale insieme al movimento Per la Puglia vicino a Emiliano. Una strada in salita considerando la guerra in atto fra Pd ed Azione, con i tre consiglieri Amati, Clemente e Mennea, che hanno chiesto asilo politico al Pd.