Acquisite agli atti per l’udienza di appello a Bari contro i clan della mafia garganica a Manfredonia.
Non ci sarà bisogno di sentire l’ex boss Marco Raduano pentitosi a marzo nel processo d’appello “Omnia nostra” a 17 imputati, tra cui lo stesso collaboratore di Giustizia, perché pg e difensori si sono accordati per acquisire agli atti le dichiarazioni rese da Raduano. L’ex capo clan in guerra con i rivali Perna/Iannoli su Vieste; e alleato dei garganici ex gruppo Romito in guerra con i Libergolis; ha confessato una dozzina di omicidi; parlato di mafia, traffici di droga, estorsioni, assalti a por- tavalori, riciclaggio dei soldi sporchi.
I giudici della prima sezione della corte d’appello di Bari preso atto dell’accordo tra accusa e difesa hanno rinviato l’udienza a ottobre per la requisitoria del pg Giannicola Sinisi. In primo grado i 17 imputati furono condannati dal gup di Bari il 31 ottobre 2023 al termine del giudizio abbreviato con conseguente riduzione di un terzo della pena, a complessivi 152 anni e 4 mesi, cui aggiungere l’ergastolo inflitto all’allora latitante Raduano riconosciuto colpevole di mafia, concorso negli omicidi di Giuseppe Silvestri del 21 marzi 2017 a Monte Sant’Angelo e di Omar Trotta del 27 luglio 2017 a Vieste; e del tentato omicidio di Giovanni Caterino del 18 febbraio 2018 a Manfredonia, collegati a guerre di mafia. Raduano fu poi catturato a Bastia in Corsica il primo febbraio 2024, un anno dopo essere evaso dal carcere di Nuoro; e si pentì nel marzo successivo: ha confessato anche gli agguati per i quali è stato condannato e ora spera di evitare in appello il carcere a vita.
In attesa di giudizio davanti alla corte d’appello ci sono Luciano Caracciolo di Manfredonia condannato a 8 anni per traffico di droga e 6 episodi di spaccio; Adriano Vincenzo Carbone, Manfredonia (1 anno e 8 mesi pena sospesa con esclusione dell’aggravante mafiosa per trasferimento fraudolento di valori); Lorenzo Caterino, Manfredonia (12 anni per mafia, 3 estorsioni, rapina); Leonardo Ciuffreda, Gorizia (11 anni e 4 mesi per mafia e favoreggiamento); Giuseppe Della Malva, Vieste (11 anni e 4 mesi per mafia, violenza privata, armi): Michele D’Ercole, Monte (11 anni per mafia e estorsione, assolto da favoreggiamento); Giuseppe Pio Impagnatiello, Manfredonia (10 anni e 8 mesi per mafia); Antonio La Selva, Manfredonia, pentito (4 anni e 8 mesi per mafia e estorsione); Francesco Notarangelo, Mattinata (13 anni e 4 mesi per mafia e favoreggiamento); Alexander Thomas Pacillo, Manfredonia (9 anni per traffico di droga); Andrea Quitadamo, Mattinata, pentito (4 anni per mafia); il fratello Antonio Quitadamo, Mattinata, pentito (12 anni e 4 mesi per màfia, omicidio Trotta, falso e truffa all’Inps, assolto dal furto per difetto di querela); Marco Raduano, Vieste, pentito (ergastolo); Pietro Rignanese, Manfredonia (13 anni per mafia, traffico e spaccio di droga, armi, 2 estorsioni, incendio; assolto dal furto per difetto di querela); Giuseppe Sciarra, Manfredonia (9 anni e 4 mesi per traffico e spaccio di droga); Moreno Sciarra, Manfredonia (8 anni per traffico e 6 spacci di droga); Antonio Zino, Manfredonia (12 anni e 8 mesi per mafia, autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori, estorsione e tentata estorsione).
Nell’udienza del 31 maggio il pg chiese di acquisire i verbali degli interrogatori resi da Raduano ai pm della Dda il 24 marzo e 3 aprile; nell’ultima udienza il pg ha chiesto di aggiungere anche il verbale dell’interrogatorio del 4 giugno quando il pentito è stato interrogato in Tribunale a Foggia nel processo-gemello a 24 coimputati; la difesa ha prestato il consenso purché venissero acquisiti anche i verbali del controinterrogatorio di Raduano ancora in córso nel processo ordinario a Foggia; il pg si è dichiarato d’accordo.
L’inchiesta Omnia nostra di Dda e carabinieri del Ros contro la mafia garganica – e in particolare il clan Lombardi/Ricucci/La Torre ex gruppo Romito, in guerra con i rivali Libergolis; e il clan viestano Raduano in guerra con i Perna/Iannoli – portò a 32 arresti nel blitz del 7 dicembre 2021.
Chiuse le indagini, la Dda chiese il rinvio a giudizio di 45 imputati per 57 capi d’accusa tra mafia, omicidi, agguati falliti, droga, estorsioni e altri reati. Nell’udienza preliminare celebrata dal gup di Bari a novembre 2022, il processo si divise in 3 tronconi: giudizio abbreviato per 19 imputati tutti condannati, e per 17 dei quali è in corso l’appello; rito ordinario per 24 garganici, e processo in corso in Tribunale a Foggia dal gennaio 2023; processo in corte d’assise a Foggia a 2 accusati di omicidio, iniziato nel febbraio 2023.
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