Il rifornimento idrico al momento avviene con navi cisterna. Con il trattamento delle acque marine si punta ad avere una riserva non potabile.
Endemica come la necessità di avere più acqua potabile, toma alla ribalta la “questione dissalatore”: un recente provvedimento dirigenziale del settore tecnico comunale, infatti, ha affidato ad uno studio di ingegneria con sede a Bari “l’incarico per il progetto di fattibilità tecnico-economica finalizzata alla esecuzione dell’appalto integrato relativo ai lavori di realizzazione di un impianto di dissalazione dell’acqua marina, finalizzato alla produzione di acqua potabile”; per questo progetto il Comune dispone di un finanziamento di 3 milioni e 414mila euro del “Programma nazionale di ripresa e resilienza”.
Nel citato provvedimento dirigenziale, si richiama “la convenzione firmata il 1° di aprile del 2023 tra il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica e il Comune di Isole Tremiti, una convenzione finalizzata a regolamentare i rapporti di attuazione, gestione e controllo relativi” a una serie di progetti fra cui quello del dissalatore.
Per questo progetto, ricordando che negli anni ‘80 alle Tremiti si era già tentato di avviare un impianto per la dissalazione dell’acqua marina, ma fu poi abbandonato, il finanziamento concesso al Comune rientra nell’ambito della misura denominata “Isole Verdi” del Pnrr, una misura che “prevede il finanziamento e l’attuazione di programmi integrati in materia di energia, acqua, trasporti e rifiuti nelle 19 piccole isole” italiane.
Nel citato provvedimento dirigenziale, inoltre, si fa riferimento ad ima lunga serie di atti e decreti ministeriali come, fra gli altri, quello del 10 giugno 2022 che istituiva il cosiddetto “tavolo di monitoraggio” a cui era affidato “il compito di valutare e verificare le schede di progetto presentate dai Comuni, la documentazione del Comuni beneficiari anche con riferimento ad eventuali proposte di variazione delle schede di progetto e il monitoraggio dell’avanzamento del programma di interventi finanziati”.
Adesso, con l’affidamento “dell’incarico per il progetto di fattibilità tecnico-economica finalizzata alla esecuzione dell’appalto integrato relativo ai lavori di realizzazione di un impianto di dissalazione dell’acqua marina, finalizzato alla produzione di acqua potabile”, si riapre la “questione dissalatore”, con la prospettiva di poter poi procedere con l’iter di avvio della procedura di gara per l’appalto dei lavori di “efficientamento idrico, per cui si prevede la realizzazione di un impianto di dissalazione dell’acqua marina , finalizzato alla produzione di acqua potabile a servizio delle Isole Tremiti”.
L’affidamento dell’incarico ad una società di ingegneria, come si legge nel provvedimento dirigenziale, si è reso necessario poiché in Comune “vi è carenza quantitativa di personale tecnico in grado di poter assolvere a tali adempimenti progettuali”; necessità supportata anche e soprattutto dall’urgenza “di eseguire la progettazione di fattibilità tecnico economica dell’opera di cui sopra, per poter poi di dare corso alla sua esecuzione”.
gazzettacapitanata