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LIDI CHIUSI A FERRAGOSTO IN PUGLIA: SCATTA LA PROTESTA DEI BALNEARI

Ombrelloni chiusi a Ferragosto? È più di una semplice ipotesi. C’è infatti forte preoccupazione tra i gestori dei lidi delle località pugliesi, presi d’assalto dai turisti in questa estate da record, che temono per il loro futuro. Il 31 dicembre 2024 scade il termine delle concessioni e entro quella data gli enti dovrebbero emanare i bandi comunitari per le nuove assegnazioni.

La vicenda è arcinota e sin dal 2020 genera contrapposizioni, anche in sede giudiziario-amministrativa, tra i balneari che chiedono il riconoscimento degli investimenti sostenuti (attraverso congrui indennizzi e le proroghe delle autorizzazioni) e l’Ue che impone assegnazioni a scadenza e bandi che garantiscano pari opportunità e libera concorrenza.

Secondo gli imprenditori la norma non sarebbe chiara e non rispetterebbe i diritti dei gestori. Per questo propongono «l’emanazione di un provvedimento legislativo chiarificatore per una corretta applicazione della direttiva comunitaria Bolkestein, che imponendo l’assegnazione delle concessioni attraverso bandi ad evidenza pubblica, ha creato un caos amministrativo in danno dei balneari».

Così Antonio Capacchione, pugliese, presidente nazionale di Sib-Confcommercio, organizzazione che insieme a Fiba-Confesercenti ha annunciato ieri la serrata: «È un’iniziativa doverosa. In questi giorni di grande affluenza nei lidi, distribuiremo materiale divulgativo per un’adeguata informazione degli utenti e dell’opinione pubblica. È opportuno che siano coinvolti tutti i nostri associati e ogni balneare di qualsiasi organizzazione sindacale di appartenenza. Dovrebbe essere evidente a tutti il rischio concreto e reale di perdere lavoro e aziende e che un aiuto del governo o è ora o sarà inutile».

Questo il testo della lettera divulgata agli organi di informazione e trasmessa al governo: «È nota la gravità e l’urgenza della questione balneare – aggiunge Domenico Spaccavento, operatore balneare barese -: riguarda gli stabilimenti e tutti i concessionari di porzioni di demanio marittimo, dai ristoranti ai chioschi, dagli alberghi ai campeggi.

L’emanazione di un provvedimento legislativo chiarificatore per una corretta applicazione della direttiva comunitaria può evitare il caos amministrativo e la distruzione di un settore efficiente come la balneazione attrezzata». La legge nazionale viene da mesi invocata da tutte le associazioni di categoria e dai Comuni costieri, con la Puglia in prima linea.

«Nell’attesa – aggiungono Sib e Fiba – alcuni enti concedenti (Comuni e Autorità di sistema portuale) stanno procedendo con i bandi per la riassegnazione delle concessioni demaniali, pur in assenza della regolamentazione nazionale, con prevedibile contenzioso in sede giudiziaria che siamo costretti a intraprendere per la tutela delle aziende attualmente operanti» Si è pertanto creata una situazione caotica.

«La norma serve adesso, in autunno sarà tardi», concludono Sib e Fiba, che nell’attesa annunciano «il ritorno alla mobilitazione già proclamata nella scorsa primavera, prevedendo una pluralità di iniziative sindacali che si svolgeranno nelle prossime settimane, compresa la chiusura degli ombrelloni, qualora si arrivasse alla pausa estiva dei lavori parlamentari senza che sia emanato alcun provvedimento che colmi il vuoto legislativo».

gazzettamezzogiorno