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CARPINO CARDINALE ORSINI – PAPA BENEDETTO XIII

“Il riferimento è all’articolo di Giuseppe Massari apparso sul numero di Giugno 2024 del mensile diocesano “Voci e Volti”, in cui scrive della figura di Papa Benedetto XIII e di una sua prossima beatificazione e canonizzazione di cui è in corso il processo”.

   Ma forse pochi sono a conoscenza che Carpino ebbe l’onore di ospitarlo, in particolare il 22 Ottobre del 1678. Infatti, nella sua qualità di Arcivescovo della nostra Diocesi (1675-1680) fu presente in tale data per la consacrazione (cioè del “Battesimo”) della Chiesa Madre (sec. XVII), dopo che furono da poco terminati i lavori della sua edificazione e che fu, nella stessa data, intitolata e dedicata a colui che può esserne definito il suo “padrino” e cioè San Nicola in Myra.

Sopra l’altare maggiore furono poste le reliquie dei SS. Martiri Dionisio e Lelio. A ricordo di tale avvenimento fu apposta nel sacro tempio una lapide (con scritta in latino) tutt’ora esistente  che così recita: “Nell’Anno del Signore 1678 – il giorno 22 del Mese di Ottobre – questa Basilica in onore di San Nicola – Vescovo e Confessore, con solenne rito consacrò, le solite  indulgenze concesse e l’anniversario nel giorno 31 Agosto di ogni anno di celebrare istituì – Fr. Vincenzo Maria Romano dell’Ordine dei Predicatori, dal titolo di S. Sisto della S.R.C. Cardinale Presbitero Orsini Arcivescovo Sipontino nell’Anno IV del suo Pontificato.

Questa è la 26^ dedicazione di chiese celebrata dallo stesso eminentissimo Arcivescovo”.  Le 26 dedicazioni di chiese si riferiscono nel complesso, cioè da quando Orsini fu ordinato Vescovo, ma altre ne consacrò nella stessa nostra diocesi durante la sua breve presenza quale Pastore della Chiesa Sipontina. Questo alto prelato, inoltre, indicò sempre la data del 31 Agosto in tutte le dedicazioni di chiese in cui si recò nei tempi, per la  festa di anniversario che i fedeli avrebbero poi dovuto celebrare (una sorta di “unificazione”); questo è il motivo per cui si nota una “discordanza”, in questo caso, tra la dedicazione della Chiesa Madre di Carpino avvenuta il 22 Ottobre. Risulta, inoltre, che il primo Parroco di Carpino in assoluto e della nuova chiesa parrocchiale di San Nicola in Myra, fu l’Arciprete don Carlo Fiorisil da Ischitella, sicuramente nominato dallo stesso Orsini.

Così come è evidenziato nella stessa scritta della stele sopra citata, in realtà la chiesa madre di san Nicola in Myra di Carpino, l’Arcivescovo Orsini, in questa bolla, a ricordo della consacrazione, non la elevò solo a semplice Parrocchia, ma le diede anche il titolo di “Basilica”, che tale può essere considerata vista la sua maestà e solennità, come ve ne sono pochissime tra tutti i paesi della Diocesi. Ora si auspica l’ufficialità da parte della Chiesa in tal senso.

 Nel frattempo, dovrebbero riprendere ed essere portati a termine gli ultimi lavori di restauro e di ristrutturazione che sono stati intrapresi anni fa. Essi interessano i lavori interni del presbiterio e della cupola, comprese le quattro tele degli Evangelisti.

   Nella storia della Chiesa si registrano solo altri tre Papi della Puglia che sono saliti alla cattedra di Pietro, e tutti e tre della Provincia di Bari: Bonifacio IX da Casarano (nacque a Napoli ma si trasferì in Puglia con la famiglia), Innocenzo XII da Spinazzola e Benedetto XIII da Gravina in Puglia.

Insieme alla beatificazione e canonizzazione di Papa Benedetto XIII, i fedeli di Carpino attendono e pregano devotamente per un’altra beatificazione che interessa ancor più da vicino questo paese garganico, e cioè quella del Servo di Dio Padre Giulio Castelli, Filippino, Missionario e Parroco in Carpino nei primi anni del 1900 e deceduto in concetto di santità, figura carismatica ed indimenticata dal popolo.

A lui, in suo ricordo, è stata intitolata una Scuola Statale ed una Via.

   Alcune delle notizie qui riportate è stato possibile ricavarle dal libro del compianto scrittore Giuseppe d’Addetta, “Carpino” – Ediz. C. Catapano, Lucera 1973, dove si possono leggere approfondite ricerche storiche da lui stesso effettuate non solo sulla chiesa madre, ma su tutte le chiese e il clero di Carpino.

mimmo delle fave