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“ORA IL RISPARMIO DELL’ACQUA” APPELLO DELLA REGIONE AI PUGLIESI. PRONTO IL PIANO DI EMERGENZA

Risparmiare sul consumo di acqua. La Regione Puglia lancia l’allarme e rivolge un appello «alle famiglie, alle im­prese e agli enti» perché si contenga l’uso delle risorse idriche. Nella riunione della giunta regionale, è sta­to approvato il «Piano di emergenza per il superamen­to della crisi idrica».

 Il docu­mento è stato predisposto da Regione, Arif, Aqp e Acque del Sud (ex Ente irrigazione). Dall’analisi compiuta congiunta- mente emerge che nel secon­do semestre 2024 si manife­sterà una situazione di grave deficit. Un ragionamento – si legge nella relazione del Piano di emergenza – che vale in par­ticolare per gli invasi lucani (Monte Cotugno e Pertusillo) e le sorgenti campane (Sele e Calore), da cui viene prelevato «circa il 70% del complessivo fabbisogno potabile puglie­se».

 Va chiarito al riguardo che l’Osservatorio del Distret­to idrografico del Sud, defini­sce «alto» lo scenario di seve­rità idrica nel settore irriguo: per Puglia, Basilicata e Cala­bria. Mentre nel potabile la si­tuazione pugliese è di gravità «bassa, con tendenza al me­dio». Tradotto: pochi proble­mi per l’acqua da bere, moltis­simi per quella da destinare alle campagne. Ciò nonostan­te, l’appello, formulato dall’as­sessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia, è rivolto a tutti, anche alle famiglie.

Naturalmente il piano non è solo un appello al risparmio. Mira a costruire le condizioni per affrontare la crisi a «breve, medio e lungo termine». Per gli interventi immediati (bre­ve termine), il Piano prevede la «razionalizzazione e il con­trollo della rete», anche per impedire l’allaccio abusivo o per chiudere paratoie sempre aperte, da cui defluisce acqua senza controllo. Inoltre si punta ad aumentare il riuso in agricoltura dell’acqua trattata dai depuratori. A medio e lun­go termine è prevista una lun­ga serie di opere per migliora­re gli impianti e realizzarne di nuovi (con l’uso dei fondi di coesione, statali ed europei). Il traguardo è al 17 agosto quando è previsto un aggiornamento sulla situazione.

A proposito di acqua va se­gnalata l’iniziativa di Assoconsum, associazione consuma­tori presieduta da Francesco Decanio, contro la legge pu­gliese sulla gestione dell’ac­qua. Assistita dall’avvocato Ascanio Amenduni, Assoconsum ha presentato una «opi­nione scritta» alla Corte Costi­tuzionale (facoltà introdotta dalla Consulta nel 2020), ri­guardo al ricorso proposto dal governo per la dichiarazione di incostituzionalità della leg­ge regionale pugliese del mar­zo scorso.

 Assoconsum consi­dera fondate le ragioni del go­verno secondo cui, dice l’asso­ciazione, la legge pugliese «ha usurpato le competenze stata­li sulla gestione del servizio idrico: infatti, l’affidamento del suddetto servizio attiene alle materie, non devolute alle Regioni, della tutela della con­correnza e dell’ambiente». Se­condo Assoconsum, la nor­mativa pugliese «apre la stra­da, attraverso l’assegnazione delle azioni dell’Aqp ai Comu­ni, alla mercificazione e politicizzazione di un bene prima­rio essenziale, come l’acqua».

Tornando ai lavori della giunta regionale, va segnalato che l’assessore Alessandro Delli Noci ha fatto approvare un disegno di legge che rifor­ma il vecchio testo sui distretti produttivi. La nuova normati­va propone una procedura semplificata per il riconosci­mento dei distretti: un’unica fase a fronte delle due proce­dure attuali. Viene inoltre in­trodotta una durata del rico­noscimento pari a 3 anni con possibilità di conferma e una più stringente procedura per il monitoraggio degli obiettivi prefissati.

 «Abbiamo svilup­pato un progetto di riforma – sottolinea Delli Noci – per ave­re uno strumento snello, che regolamenti l’operatività delle aggregazioni di imprese e di altre organizzazioni operanti a livello regionale. Un modello che sia sufficientemente in grado di recepire i bisogni che cambiano velocemente e gli sviluppi in tema di innovazio­ne e nuove tecnologie».

La giunta ha anche proroga­to, fino al 16 settembre, gli in­carichi dei direttori di dipartimento. Dura la reazione del gruppo di Fdl: «Il presidente Emiliano deve essere un esti­matore di Prezzolini che dice­va: “In Italia non c’è nulla di più definitivo del provvisorio e nulla di più provvisorio del definitivo”. Solo così si spiega l’ennesima proroga».

Corrieremezzogiorno