….e i motivi sono svariati. Proprio così perché dopo una sorta di ‘‘Rinascimento” delle coste garganiche oggi sembra che quel sogno stia per finire. Non è ancora finito, sia chiaro, ma i numeri parlano chiaro e la tendenza al ribasso è un aspetto con cui, prima o poi, si deve fare i conto.
Lo sanno bene gli albergatori e imprenditori turistici di Rodi Garganico che hanno confermato, purtroppo, questo trend. “Le motivazioni sono svariate, la situazione è però caduta – spiega Pino Veneziani, titolare del Lido Propulsione, uno dei lidi maggiormente gettonati della costa rodiana – purtroppo l’azione di marketing del G8 ha inciso a nostro avviso parecchio negativamente sul marchio Gargano, è riuscita a spostare molti turisti verso il Salento, verso le coste più a sud della Puglia. Il nostro metro di misura è Vieste che ha registrato quest’anno circa un 40% in meno di presenze – ribadisce l’imprenditore di pari passo – anche noi stiamo sulla stessa linea d’onda. Poi c’è l’aspetto forse più importante di tutti: la mancanza di denaro. La gente sta senza soldi, non dimentichiamolo, le famiglie vivono periodi di crisi e tendono quindi a pagare un po’ meno pur ottenendo servizi con meno qualità. Ovviamente non possiamo tralasciare questa annata, servirà dunque rimettersi tutti insieme questo inverno e capire cosa è andato storto e dove sono stati commessi eventuali errori proprio per non ripeterli nel 2025”.
Sul banco degli imputati, come già detto, la finestra del G8 e la mancanza di liquidità da parte delle famiglie. “Ci sono persone che chiamano al lido e chiedono di potersi portare dietro un contenitore refrigerante per poter mangiare sotto l’ombrellone – confida Veneziani – parliamo di persone che risiedono anche dentro alberghi di 3 o 4 Stelle, persone che negli anni precedenti non si sarebbero mai sognate di chiedere cose del genere. Ecco questo ci fa capire qual è la situazione. Lavorando con le strutture posso confermare un ribasso del – 20/30% rispetto a prima. Nondimentichiamo, però, che il Covid costrinse all’epoca la gente a stare in Italia; così come non possiamo dimenticare il reddito di cittadinanza e il bonus vacanze che hanno inficiato positivamente sulle stagioni precedenti. Questi elementi hanno portato l’Italia ad avere negli anni addietro un surplus di turismo – ribadisce. Ora la domanda da porci è una sola : ma noi garganici dobbiamo aspettare il RdC o il bonus vacanze per stare bene? O dobbiamo invece proporre un qualcosa di diverso per stare bene senza aspettare l’aiuto governativo? Purtroppo la verità è che, a differenza del Salento, ancora non raggiungiamo quel discorso di nicchia, di gente che ha soldi in tasca proprio come accade in altri territori pugliesi e italiani” – conclude.
Dello stesso avviso anche un altro imprenditore radiano, Vincenzo d’Errico,titolare di agenzie viaggio e del celebre hotel Riviera che affaccia sul mare. “Dati alla mano registriamo un calo del 40% per gli appartamenti e un 20% negli alberghi -confessa senza giri di parole. Meno 40% anche sulle escursioni verso le Tremiti. Non sta andando bene nemmeno agosto su cui facevamo sempre affidamento. Inizialmente imputavamo il problema al sorgere di tantissimi B&B sul posto, ma non era così. Il vero problema sta nella mancanza di soldi degli italiani: pensate che dall’anno scorso lo zucchero è raddoppiato, così come anche i pelati.
I pomodori vanno a due euro in più al kg. La cassetta da 10 kg ci viene a costare 20 euro in più. Aumenti che le famiglie hanno subito durante i mesi invernali, non riuscendo a risparmiare nulla per le vacanze. Dall’altro lato amministrazioni etc.. non fanno nulla, non spendono un centesimo per pubblicizzare i nostri luoghi.
E noi andiamo avanti con le nostre sole forze, regaliamo tanti soldi ai social e ai motori di ricerca. Intanto le spese aumentano, i clienti diminuiscono e le tariffe pure. E solo in questa maniera si riesce a prendere qualcosina, anche per pagare il personale che c’è. A parte qualche piccolo evento non c’ altro, avremmo bisogno di una programmazione di più ampio respiro, di tutt’altra lungimiranza.
Dopo il Covid si sono riaperti i mercati esteri. Proprio qualche giorno ho parlato con un tour operator svizzero che mi confidava che ad oggi mancano mete importanti come Egitto dove la gente non va a causa di guerre e roba del genere. I grossi tour operator stanno creando villaggi da 3 o 4 mila posti letto nel mare in alcune località particolari sparse per il mondo e che andranno a regime nei prossimi anni. Per non parlare delle crociere, aumentate tanto negli ultimi tempi e che prendono una buona fetta di mercato. La loro offerta è economica per una famiglia”.
Il trend negativo confermato anche da Giancarlo Vigilante, titolare del Viva Yacht Club di Rodi e di strutture alberghiere. “Un trend negativo del 35% circa – dice – ma il G8, a mio avviso, c’entra poco perché i miei colleghi salentini stanno lamentando anche loro una carenza di ospiti. Altro discorso è la crisi economica che colpisce al livello nazionale: tutti i colleghi e amici che lavorano in riviera o in costiera amalfitani segnalano un calo rispetto all’anno scorso. I periodi del Covid, con tutto il male che hanno fatto, hanno però portato nuova linfa al turismo italiano. Poi tutto è calato, la crisi è iniziata quest’anno. L’estero ha mangiato una buona fetta di turismo: l’Albania, ad esempio, sta esplodendo. Ci sono offerte – di questi periodi – a Formentera che prevedono ad un costo di 450 euro volo, soggiorno e pensione completa. Di cosa parliamo?”
l’attacco