Menu Chiudi

INVASI PROSCIUGATI E ANIMALI ASSETTATI, SUL GARGANO LE AZIENDE RISCHIANO DI CHIUDERE. “COSTRETTI A COMPRARE ACQUA”

Un agricoltore: “Non ho mai visto in vita mia una crisi idrica del genere. È diventato un mestiere difficile”.

Invasi quasi tutti prosciugati, animali assetati, allevatori costretti ad acquistare l’acqua, progetti strutturali fermi da anni, ristori insufficienti. Sul promontorio garganico molte aziende rischiano di chiudere.

Non c’è più acqua per irrigare i campi e per far bere mucche, pecore, capre e cavalli. Sul Gargano col passare dei giorni la situazione peggiora: non piove e fa molto caldo. Gli invasi artificiali sono ormai al limite, e le immagini girate oggi tra San Giovanni Rotondo e Monte Sant’Angelo, in contrada Cassano, sono la testimonianza più eloquente di cosa stia succedendo.

“Gli animali rischiano di morire di sete” – ci racconta Giuseppe Palumbo, allevatore di Monte S. Angelo. “Non abbiamo più acqua, siamo costretti ad acquistarla. Un’azienda come la mia, con 40 vacche, 20 capre e 60 pecore, è costretta a scaricare due cisterne da 10 mc di acqua a settimana con costi insostenibili”. E gli aiuti?

 L’iniziativa del Parco del Gargano è sicuramente lodevole anche se si tratta di dare una caramella Mentos a uno che non mangia da 5 giorni. Solo a Monte Sant’Angelo ci sono, almeno da registri Asl, 80 aziende. Diciamo anche che di queste, 40 ricadono nel territorio del Parco, moltiplichiamo almeno per 10 comuni, significa che 400 aziende potrebbero beneficiare del contributo, vale a dire 100 euro ad azienda. Un camion d’acqua di 10 metri cubi costa compreso trasporto in media 150 euro e con un camion si sopravvive con una consistenza di 50 vacche, 50 pecore e 20 capre 3 massimo 4 giorni…

Però apprezzo lo sforzo del Parco, ma evidentemente non basta”.

“Non ho mai visto in vita mia una crisi idrica del genere. Questo invaso di Cassano – ha aggiunto Pasquale Miucci – non l’ho mai visto così vuoto. Tra qualche giorno anch’io sarò costretto ad acquistare l’acqua. Non si può più andare avanti, è diventato un mestiere difficile”. Palumbo si chiede che fine ha fatto l’acquedotto rurale? “Un progetto fermo dal 2019 che invece avrebbe portato acqua in tutta la valle dove insistono diversi allevamenti”.

saverio serlenga