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VIESTE/ DODICENNE FATTO INGINOCCHIARE, SCHIAFFEGGIATO E UMILIATO DAL BRANCO. IL SINDACO NOBILETTI: “ANDREMO A FONDO” (2)

Accerchiato dal branco, costretto a inginocchiarsi e poi brutalmente schiaffeggia­to dinanzi a una dozzina di coetanei tra le risate generali di ragazzi e ragazze. Vittima del brutale episodio di bullismo, avvenuto nella serata del 4 agosto in ima piazza a ridos­so del centro storico di Vieste, è un 12enne.

L’orrore non si è limitato alla violenza fisica: l’intera scena, di poco più di un minuto e mezzo, è stata fil­mata e il video è stato condivi­so sui social, diventando vira­le nel giro di poche ore.

Le risate di scherno, le urla di chi incitava a colpire.

Il 12enne è stato picchiato e umiliato. «Inchinati» è stato l’ordine che gli è stato rivolto. Uno soltanto ha provato ad in­tervenire, senza però riuscire a fermare la violenza. Il video, che ha rapidamente raggiun­to gli smartphone di tutta la città, ha sollevato un’ondata di indignazione e preoccupa­zione.

Non è solo la brutalità dell’atto a colpire, ma anche l’assoluta mancanza di empa­tia dimostrata dai giovanissi­mi che, anziché fermare l’ag­gressione, si sono preoccupa­ti di documentarla e condivi­derla sui social.

«Ci siamo attivati con i ser­vizi sociali e con i carabinieri per individuare i protagonisti , spiega il sindaco di Vieste, Giuseppe Nobiletti. Nelle scorse ore, sia i ragazzi che i loro genitori sono stati convo­cati in Comune, per compren­dere i dettagli dell’accaduto e definire eventuali percorsi da adottare.

A quanto risulta, i ragazzini coinvolti nell’episodio appar­terrebbero a famiglie per be­ne, senza problemi di caratte­re sociale. Dell’episodio è sta­ta informata la Procura per i minorenni di Bari.

Purtroppo, non si tratta di un caso isolato. Solo poche settimane fa, sempre a Vieste, nei pressi del porto, due ra­gazzi sono stati aggrediti da parte di un gruppo di mino­renni. Anche in quel caso, la brutalità fisica è stata accom­pagnata da un dolore psicolo­gico profondo, difficile da sa­nare.

«Siamo parte di una società in preda ad una crisi di valori profonda», dice il sindaco Nobiletti. «L’uso smodato dei social network, anche in età adolescenziale, rende i ragaz­zi refrattari a valori positivi; i ragazzi di oggi non sono più educati ai sentimenti» ag­giunge il sindaco. Che lancia un appello ai genitori: «Fac­ciano la loro parte, con fer­mezza e consapevolezza del proprio ruolo».

corrieredellasera