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VIESTE/ DOPO MULIERES GARGANICHE DI IERI SERA, E PRIMA DEL CONCERTONE DI DOMANI, UN CONVEGNO, QUESTA SERA, PER RICORDARE GIULIO LAGANELLA, DEPORTATO VIESTANO ESEMPIO DI CORAGGIO

Giubilo, ieri sera, con le Mulieres Garganiche. Tanta allegria e divertimento nell’anfiteatro Carlo Nobile.

Preceduto dalla visita ai NONNI alla Casa di Riposo Gesù e Maria. Le Mulieres li hanno fatto cantare accendendo i loro volti e infondendo momenti di allegria. Una vera festa per loro e per l’Associazione SERENATA ALLA TARANTELLA assistere a questi momenti di gioia.

A seguire lo stage di tamburello, e alle 21.30 l’esilarante spettacolo delle Mulieres che per due ore sono riusciti a catturare un pubblico attento a seguire i canti della tradizione, ma soprattutto sono state le tarantelle e le pizziche che lo hanno scatenato, grazie al corpo di ballo delle ragazze di Serenata, coinvolgendolo. Tantissime, anche, le foto alla scultura di sabbia dell’artista viestano, Marco Bay, che nonostante la pioggia del mattino è riuscito a tenerla in “vita”. Apprezzata e visitata la mostra della pittrice Filomena  di Mauro.

Questa sera momento Culturale con il convegno dedicato a Giulio Laganella l’appuntamento nel piazzale del sagrato della chiesa del S.S. Sacramento, con una Mostra fotografica sui momenti della vita di Laganella.

Martedì 20 agosto alle ore 19.30 visita guidata al ‘Museo Petrone’ e alle ore 21.00 con­vegno dedicato al deportato viestano Giulio Laganella, vittima degli orrori di Dachau e Buchenwald.

L’INCONTRO

Nell’ambito della Serenata al­la Tarantella si svolgerà, oggi, alle 21.00 nel piazzale della Chiesa del SS. Sacramento il convegno e la mostra fotografica dal titolo “Giulio Laganella: storia di un deportato viestano attraverso gli orrori dei lager nazisti”. Moderano il direttore de l’Attacco Piero Padello e Carmela Di Gio­vanni, responsabile Cultura e Tra­dizione della Serenata alla Taran­tella. Interverranno Carmine Fe­sta, giornalista del Corriere della Sera, e Giusi Toto, docente di di­dattica e pedagogia speciale al­l’Università di Foggia con canti del gruppo folk La Vesteséne.

La serata è dedicata a Giulio La­ganella, viestano chiamato alle armi durante la Seconda guerra mondiale, la cui vicenda era rimasta nell’oblio fino a quando sua nipote, figlia della figlia, Donatella Padel­lo, non ha fatto ricerche scoprendo che fu deportato dalla polizia se­greta della Germania nazista nel campo di Buchenwald e poi Dachau, morì il 3 marzo del 1945 perché oppositore del regime nazifascista.

La stessa Donatella Padello insieme alla figlia di Giulio, Carmela Laganella, sarà ospite del convegno, ci saranno anche la pronipote Nina Fasani, l’assessora alla cultura del Comune di Vieste Grazia Maria Starace, il presiden­te nazionale dell’associazione Aned Dario Venegoni e il parroco don Tonino Baldi.

Carmela Di Giovanni ha racconta­to: “Sono ancora alle prese con la ricerca, non si finisce mai anche perché c’è tanto materiale nell’ar­chivio internazionale della memo­ria che si trova in Germania. Ci so­no tracce ovunque e sono sparse e riannodare questo fil rouge che ar­riva da una parte all’altra della sto­ria non è cosa semplice.

La nostra decisione di occuparci della vicen­da di Giulio ci viene dalla volontà da parte della famiglia di voler di con­segnare alla memoria di Vieste questo personaggio passato attra­verso due campi di concentramen­to, i più duri, e attraverso sotto cam­pi che lo hanno annientato. E’ stato varie volte ammalato, ha subito gli effetti della denutrizione, dei maltrattamenti e delle vessazioni credo che abbia trascorso anni nell’inferno e non ne è uscito perché le ultime tracce ci portano fino al 3 marzo nel 1945. E’ probabile che sia perito a Buchenwald anche se è riuscito a sopravvivere per diverso tempo a quello che erano i campi di concen­tramento”.

Di Giovanni ha continuato: “E’ stato varie volte in infermeria ed è riusci­to a sopravvivere fino a poco prima della liberazione avvenuta ad apri­le. E’ probabile che sia stato avvia­to nelle marce della morte, è stato ucciso, forse è morto di malattia, certo è che dalla data del 3 marzo del 1945 non si è saputo più nulla di lui.

La famiglia ha proposto all’assessora Starace un ricordo di Giu­lio, così anche da Vieste è partito il filone di ricerca e abbiamo pensato di inserire all’interno della Serena­ta alla Tarantella un convegno sulla sua storia”. Giulio Laganella era una persona attaccata alla vita, op­positore del regime, che ha attra­versato uno dei momenti più bui della storia dell’umanità e come ha affermato Carmela Di Giovanni: “Parlare della sua vicenda è un messaggio importante in questo periodo in cui spesso si strizza l’oc­chio agli estremismi”.

Sono quasi 70 i cittadini viestani che a seguito del secondo conflitto mondiale non hanno fatto più ritor­no alle proprie case e ai propri af­fetti. Di cui le famiglie non hanno mai saputo nulla e di cui ancora og­gi si sente il bisogno di far luce per capire quale sia stato il loro destino in modo tale da non perderne mai la memoria.