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GARGANO PIEGATO DAL MALTEMPO. L’ESPERTA: “COLPA DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI MA ANCHE DELL’ABUSIVISMO”

La presidente dei geologi di Puglia, Giovanna Amedei: “Il problema è che si è costruito, a volte anche abusivamente, dove non si poteva”.

Da una emergenza all’altra: prima il fuoco, ora l’acqua. Il Gargano sempre più fragile dal punto di vista idogeologico. “Il nubifragio che ha interessato il Gargano – ha spiegato la presidente dei geologi di Puglia, Giovanna Amedei – è dovuto prima di tutto al cambiamento climatico: ci stiamo tropicalizzando, con periodi caratterizzati da mancanza di pioggia e siccità, come quella che si è verificata quest’anno, alla quale seguono piogge intense.

A questo però bisogna aggiungere che abbiamo impermeabilizzato troppo e non sempre dove era possibile. Dal 2016 ad oggi sono stati impermeabilizzati in Puglia oltre 160mila ettari di suolo”. 

Allagamenti e frane come si possono prevenire? “Per prevenirli bisogna conoscere il territorio. La pericolosità geomorfologica legata alle caratteristiche di pendenza, di composizione litologica e fratturazione del terreno sono ben note.

Noi geologi siamo in grado, attraverso i rilievi, di compilare delle carte che già ci sono. Ad esempio l’Autorità di Bacino aggiorna in tempo reale le cartografie. Così dicasi anche per le zone che si allagano; facendo delle verifiche idrauliche si possono conoscere anche i tempi di ritorno.

Il problema è che si è costruito, a volte anche abusivamente, dove non si poteva. Poi bisogna considerare gli interventi che dovrebbero essere realizzati per diminuire il rischio idro-geomorfologico. Nel 2014 il Gargano è stato interessato da un importante alluvione che ha provocato anche vittime.

saverio serlenga