La proposta non scalda gli animi dei sindaci, almeno nel periodo di prolungamento della chiusura scolastica. Alcuni vorrebbero far suonare la campanella nell’ultima settimana di settembre, altri addirittura dopo la prima decade di ottobre, «perché la stagione turistica, in alcune località, si prolunga più di quanto si possa pensare», afferma un primo cittadino che però preferisce non ufficializzare il suo pensiero.
Tra i primi sindaci a chiedere uno slittamento dell’apertura dell’anno scolastico è Luigi D’Arenzo, sindaco di Peschici, che aveva ipotizzano il suono della campanella il primo di ottobre, ma che ha si è “accontentato” di far slittare l’inizio dell’anno scolastico al 16 settembre. «A Peschici abbiamo prenotazioni anche a ottobre, ma soprattutto abbiamo un turismo di prossimità, famiglie che hanno casa qui ma vivono in altre città della Puglia o di regioni limitrofe che volentieri programmerebbero weekend anche a settembre se non avessero i figli impegnati a scuola», afferma D’Arenzo. Ma la sua proposta non pare aver trovato molte sponde tra i colleghi. «Non dico ad ottobre, ma dal 20 settembre in poi andrebbe bene» afferma il sindaco di Margherita di Savoia, Bernardo Lodisposto.
Ci sarebbe da riorganizzare il calendario scolastico, magari prolungando le lezioni al sabato mattina e garantire il tempo pieno, ma la questione che invece preoccupa di più i sindaci è la carenza di aule negli istituti scolastici pugliesi. «Aumentano gli indirizzi scolastici ma diminuiscono le disponibilità di spazi. Ogni anno dobbiamo fare i salti mortali per garantire locali adatti a ospitare le varie attività scolastiche», afferma ancora Lodisposto che da presidente della sesta provincia ha un quadro più ampio della questione «Con i fondi del Pnrr abbiamo in atto 25 ristrutturazioni di edifici scolastici, ma gli spazi a disposizione sono sempre gli stessi».