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MOVIMENTO VIESTANO: “BASTA RISSE, ROGHI E CONFUSIONE DA GRAN BAZAR. SERVONO MAGGIORI CONTROLLI DEGLI UFFICI PREPOSTI, NONCHÈ DELLE FORZE DELL’ORDINE IMPIEGATE O DA IMPIEGARE”.

“La situazione sta sfuggendo di mano. Quella del 2024 sta diventando l’estate delle risse giovanili per Vieste”. Lo ha dichiarato il portavoce del Movimento Viestano (MoVi), Gaetano Dimauro. “Dopo la vicenda di rilievo nazionale del minore bullizzato da un branco – ha continuato – e finito su tutte le televisioni e i quotidiani nazionali dopo essere diventato virale grazie ad un video, questa volta tocca ad una violenta rissa fra giovanissimi in pieno centro, su Corso Lorenzo Fazzini. Il video dei giovani che si lanciano sedie e tavoli, diventato di nuovo virale, è finito nell’homepage di Corriere.it. Davvero un bel modo per rafforzare l’idea di aver dichiarato guerra al ‘turismo cafone’!

A questo quadro di giovani rissosi, si aggiunge un’auto bruciata nella notte nel Borgo ottocentesco. Il rogo, ripreso dagli smartphone dei presenti, non ha solo rischiato di trasformarsi in tragedia con il rischio che le fiamme si propagassero alle abitazioni ma offre un quadro unico di desolazione e di degrado. Quella zona di Vieste è densamente popolata e al momento è piena di turisti sia in case vacanze che in bed&breakfast spesso a piano terra”.

“È arrivato il momento – ha continuato il portavoce del Movimento Viestano – di affrontare questi temi, sia sul piano della prevenzione che della repressione. Innanzitutto chiedendo con forza l’istituzione a Vieste di un Commissariato di Polizia di Stato che vada a coadiuvare il già ottimo lavoro delle Tenenze dei Carabinieri e Guardia di Finanza. E poi, nell’ambito dei poteri diretti del Sindaco e della Giunta, attraverso un rafforzamento della Polizia Locale, rafforzamento che consenta l’attivazione di servizi congiunti con le altre FF.OO. nelle ore notturne e con maggiore attenzione alle zone maggiormente sensibili sia per i cittadini viestani (come il Borgo Ottocentesco) che per i turisti (come il Centro storico, quello al di fuori delle luci dei ristoranti e delle vetrine dei negozi di souvenir), non possiamo avere spiagge super controllate con agenti che redarguiscono per esempio un libero cittadino che esprime critiche politiche e di contro avere un centro abitato in balia delle onde”.

“Non si può – ha concluso Dimauro – continuare a far finta di niente, a rispondere con una comunicazione di emergenza che lascia il tempo che trova e ad aspettare che la stagione passi per poi fare il gioco del lotto con i numeri delle presenze. Come se poi fosse l’unico indicatore valido per tracciare un bilancio della stagione turistica”.