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PIEMONTESE CONTRO NOBILETTI, È GUERRA TOTALE. IL PD VALUTA USCITA DA MAGGIORANZA IN PROVINCIA

Deflagra sempre di più la guerra tra il vicepresidente della Regione Raffaele Piemontese,dominus del Pd di Capitanata, e il sindaco di Vieste Giuseppe Nobiletti,presidente della Provincia. Prima sotterraneo, lo scontro tra i due è progressivamente emerso in super­ficie e oggi appare incontrollato e senza possibilità di ricuciture. “Piemontese lo vuole politicamente morto, ormai non se vuole sapere più niente. Intende distruggerlo”, è il commento che, dietro le quinte, veniva fatto da alcuni piddini a l’Attacco in occasione della Festa regionale de l’Unità, conclusasi a Manfredonia lo scorso 8 settembre.

Una manifestazione che, nell’arco di quattro giornate, ha visto ospiti di primo piano – da Schleina Decaro,da Emiliano a Vendola e,oltre ai dem, anche rappresentanze di altri partiti, dal M5S ad Italia Viva.

Nessun invito è stato rivolto a Nobiletti, che pure governa Palazzo Dogana da gennaio 2023 grazie al campo largo e, nel pubblico, spiccava anche l’assenza di Rosario Cusmai,coordinatore provinciale della civica emilianista CON.

Quanto la contrapposizione sia frontale e rovente lo confermano le ultime indiscrezioni, per le quali il Pd di Capitanata entro pochi giorni deciderà se uscire dalla maggioranza in seno al consiglio provinciale, mentre fonti legate al viestano sostengono che Pie­montese abbia messo un veto tale da bloccare l’arrivo di fondi re­gionali all’ente.

Il riferimento specifico è ai finanziamenti analoghi a quelli arrivati negli scorsi anni grazie al programma regionale straordinario Strada per strada, da tempo sollecitati da Nobiletti in­vano e necessari per interventi di manutenzione sulla viabilità pro­vinciale.

 Ieri, nella giornata di cordoglio per la tragica morte del vi­gile del fuoco Antonio Ciccorelli,il numero uno di Palazzo Doga­na è tornato a insistere al riguardo: “Gli eventi climatici estremi che stiamo vivendo ci impongono di affrontare la questione della ma­nutenzione straordinaria delle infrastrutture stradali. È necessario che il Ministero e la Regione prendano coscienza della gravità del­la situazione e forniscano fondi adeguati perla manutenzione delle cunette e la messa in sicurezza delle strade provinciali che si dira­mano per un’estensione di oltre 2.700 km. Con risorse dedicate, saremo in grado non solo di affrontare le emergenze, ma di pro­gettare una viabilità sicura e accessibile per tutti”.

Negli ambienti di Piemontese si dà per spacciato il prosieguo della carriera politica di Nobiletti, cui ormai il piddino l’ha giurata. Ad ar­roventare ancor più atmosfera ci hanno pensato i rumors per i quali il viestano avrebbe ammesso di volersi candidare alle elezioni re­gionali del 2025.

E’del resto sempre più evidente, dopo l’insedia­mento a Palazzo Dogana a gennaio 2023, la costruzione da parte dell’avvocato di una propria rete che vada ben oltre i confini della capitale pugliese delle vacanze, senza mai accettare la sollecita­zione a diventare uno del Pd.

 Nonostante il rifiuto di entrare nel Pd, Nobiletti e Piemontese per anni sono andati d’amore e d’accordo. Le cose sono cambiate dopo che i dem, insieme ai civici emilianisti e al M5S, hanno reso possibile la sua elezione a presidente della Provincia.

Da quel momento l’autonomia di Nobiletti si è fatta man mano maggiore. I primi segnali di screzi nel rapporto con Piemon­tese si sono palesati in superficie a marzo scorso, col tentativo del piddino fino all’ultimo di impedire la scelta della lista civica “La Pro­vincia sei tu” per le elezioni provinciali di marzo per il rinnovo del consiglio.

Ci sono anche stati scontri su alcune questioni legate al­la gestione di Palazzo Dogana, oltre alla rottura tra Nobiletti e la sua (ex) vice sindaca Rossella Falcone.Il risultato è stato che Pie­montese ha tolto dalla giunta comunale sia Falcone che l’ex as­sessore Dario Carlino.La disgregazione del blocco granitico di potere, mai scalfito prima di allora in città, ha acceso interrogativi non da poco. Tra Comune e Regione, Falcone e Nobiletti rischiano di scontrarsi inevitabilmente.

L’attacco