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“IL MARE È RICCO DI PESCE”, A MANFREDONIA IL GRANDE RITORNO DEI PESCATORI. “MA NON TROVIAMO PIÙ PERSONALE”

Dopo il fermo biologico si torna al lavoro con l’entusiasmo di sempre ma anche con alcune criticità. Dalla mancanza di dipendenti ai prezzi.

Dopo 49 giorni di stop forzato per il fermo biologico, i pescatori della marineria di Manfredonia sono ritornati in mare. Con quali risultati? “Ottimi – ci racconta Raffaele Salvemini, armatore del motopeschereccio Diadema -. Siamo reduci dalla prima battuta di pesca dopo il fermo, siamo stati tra Vieste, Peschici e le Isole Tremiti, e il mare è ricco di pesce.

Lo è sempre stato, chi sostiene il contrario dice chiacchiere. Il problema è un altro: mancano le persone che vogliono intraprendere questo mestiere che purtroppo non vuole fare più nessuno. Non riusciamo a trovare personale, di questo passo molte barche nei prossimi saranno costrette a fermarsi. L’altro problema – aggiunge Salvemini – è il prezzo, non ci pagano come dovrebbero.

Addirittura le triglie a noi le pagano a 2 euro e poi sul mercato le vendono anche a 10-12 euro. E tutto questo perché il nostro mercato ittico non funziona, e siamo nelle mani dei commercianti che fanno quello che vogliono”.

Domenico Carpano oltre ad essere l’armatore del suo peschereccio “Papà Domenico” e il vice presidente dell’associazione armatori di Manfredonia. “Grazie a Dio il mare del Gargano è ricco di pesce, ogni anno aumentano i quantitativi e anche le varietà.

Il nostro mestiere è appagante, sono le regole dell’Europa che stanno distruggendo questa economia. Peccato, il porto di Manfredonia si sta svuotando: dagli oltre 400 pescherecci degli anni ’90 la flotta si è ridotta a sole 130 barche”.

saverio serlenga